“Notti di stiddi e di cunti”, la notte di San Lorenzo a Sambuca di Sicilia, ha avuto il sapore della magia. Di danze arabe e performance circensi con tessuti e cerchio aerei, trapezio, corde accompagnate dalle coreografie della compagnia “Circo-stanze” di Castellammare del Golfo.
La manifestazione, per la ricorrenza della tradizionale notte di San Lorenzo, è stata organizzata dall’amministrazione comunale, dal sindaco Leo Ciaccio, dalla Pro Loco “L’araba Fenicia” e dalla giornalista, Paola Caridi.
Nove cantine del luogo hanno permesso agli ospiti, ed ai turisti del terrazzo Belvedere di degustare i vini , innalzando i calici nella notte in cui le stelle, danzano; lo hanno fatto con la musica del Dj Leonardo Ambrogio e con le melodie arabe delle performance artistiche che hanno accompagnato la notte.
Esibizione arabe, danze sensuali e medio orientali. L’esibizione del gruppo “Circo-stanze”, tratta dal progetto teatrale “Labirint” è stata portata in scena nella suggestiva piazza, di fronte la Chiesa della Matrice. A seguire le coreografie dei trapezisti, dei ballerini della luce e degli artisti tutti, per i quali l’essenza della danza è diventata così, nel suo essere, gesto e azione; armonia sostanziata dalla musica e realtà di sogno. Movenze, nella forma di elegante poesia e femminilità, hanno parlato di magia araba, di altri mondi, incantando gli spettatori.
Un viaggio fantastico tra i vicoli arabi del cuore di Sambuca, nella suggestione coinvolgente delle armonie e performance degli artisti di strada.
Alla maniera araba, scalze e su un materasso, la giornalista Paola Caridi insieme a Samantha Di Laura, hanno raccontano un viaggio metaforico e impossibile “da Gerusalemme a Damasco” tra un narghilè e un fanous, la tipica lanterna orientale.
I vicoli saraceni, colorati dalle sete appese proprio come nei quartieri arabi, hanno lasciato che l’atmosfera si impregnasse di quelle eleganze etniche e dei profumi dall’organza, mentre le candele poste lungo le scale del Calvario fino alla piazza del terrazzo Belvedere, hanno reso suggestivo il cammino verso l’esposizione dei calici di vini.
Margherita Ingoglia