Nuove ombre sulla Fondazione Maugeri. Verrà mai a Ribera?

Nuovi sviluppi nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri. In queste ore, infatti, la polizia giudiziaria della Procura di Milano sta procedendo a sequestri di beni immobili e quote di società italiane ed estere per oltre 60 milioni di euro. I beni, fra i quali ville, hotel e quote di società italiane ed estere, sono stati sequestrati a cinque delle persone arrestate lo scorso aprile nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri: Antonio Simone, ex assessore Dc alla Sanità della Regione Lombardia, Pierangelo Daccò (il faccendiere vicino a Comunione e liberazione che avrebbe pagato le vacanze del governatore lombardo Roberto Formigoni), Costantino Passerino (ex direttore amministrativo della Maugeri), Gianfranco Mozzali (legale rappresentante di una società collegata alla Maugeri), Claudio Massimo (ex commercialista e consulente della Maugeri) e l’ex presidente del cda della Fondazione Maugeri, Umberto Maugeri, dimessosi subito dopo l’ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Fra i beni sequestrati ci sono anche il lussuoso fuoribordo Ferretti Navetta 33 appartenente alla flotta messa a disposizione del governatore Formigoni per le sue vacanze ed un migliaio di bottiglie di vini pregiati per un valore pari a oltre 300mila euro. A disporre i sequestri è stato il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Tutinelli, che ha accolto la richiesta dei pm. A Daccò sono stati sequestrati diversi beni immobili ed 11 conti correnti, a Umberto Maugeri, ex presidente della Maugeri, 14 conti correnti, una casa a Milano, una villa a Venezia, una Mitsubishi e 4 appartamenti a lui riconducibili.
Secondo l’accusa, Daccò, l’ex assessore Antonio Simone, Costantino Passerino, Umberto Maugeri ed i consulenti Gianfranco Mozzali e Claudio Massimo avrebbero agito in concorso con altri indagati.
“Sotto la direzione di Maugeri, Passerino, Daccò e Simone”- viene chiarito nel decreto – venivano prese “decisioni” nel corso di “frequenti riunioni” nello studio di Daccò, nelle sedi di alcune società e presso la sede della redazione di una rivista. Gli associati “si accordavano allo scopo di distrarre ingenti risorse ai danni della Fondazione Maugeri ed effettivamente ponevano in essere plurime operazioni che assicuravano profitti illeciti pari a circa 69 milioni di euro”. In particolare il gip quantifica i fondi neri in 69 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruito dai pubblici ministeri, l’associazione criminale avrebbe trasferito indebitamente all’estero denaro della Fondazione. 

Notizie sulla Fondazione Maugeri dal sito istituzionale

La Fondazione è sorta nel 1965 come “Clinica del Lavoro”, ente giuridico di diritto privato (DPR 991 del 15/6/1965), ad opera del Prof. Salvatore Maugeri, al cui nome è ora intitolato (Decreto Ministeriale 30/5/1995) l’Istituto di Ricovero e Cura, riconosciuto a Carattere Scientifico con Decreto Interministeriale del 21/11/1969.

Finalità dell’Istituto è operare nelle aree istituzionali della tutela della salute nel lavoro, individuando e prevenendo i rischi legati ad attività produttive, e della medicina riabilitativa, recuperando le capacità funzionali dei portatori di menomazioni neuromotorie, cardiorespiratorie e di patologie croniche polisistemiche disabilitanti; favorendo il reinserimento socio-produttivo del disabile e prevenendone l’handicap.

L’attività assistenziale è di supporto alla ricerca scientifica per l’elaborazione di protocolli diagnostici, linee guida e protocolli riabilitativi, mentre l’attività di ricerca si avvale di oltre 50 laboratori scientifici. La Fondazione Maugeri presente su tutto il territorio italiano con una rete di istituti scientifici e centri di prevenzione e di ricerche ambientali. La sede principale è a Pavia e gli altri istituti sono distribuiti fra Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania e Puglia.

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