Nuove risorse per il mondo imprenditoriale promosse da INVITALIA

Il 17 dicembre 2013 sono stati riaperti da INVITALIA i termini per poter presentare le domande di finanziamento a valere sul D.Lgs 185/2000 Tit. I e II (valutazione in base all’ordine cronologico).

Nello specifico le azioni previste rientrano nelle tipologie:

  • Autoimpiego;
  • Autoimprenditorialità.

L’autoimpiego (lavoro autonomo) è indirizzato a persone non occupate che intendono avviare un’attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale. Le iniziative agevolabili riguardano quasi tutti i settori con esclusione dell’agricoltura e della pesca. In merito all’investimento complessivo lo stesso non può superare i € 25.823 IVA esclusa. Mentre le agevolazioni finanziarie concesse sono strutturate in parte da un contributo a fondo perduto ed in parte da un finanziamento a tasso agevolato, che vanno a coprire il 100% dell’investimento ammissibile;
Le spese di investimento e di gestione considerate “ammissibili” ai fini del calcolo dell’ammontare delle agevolazioni sono:
– attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti;
– beni immateriali a utilità pluriennale;
– ristrutturazione di immobili, entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti;
materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, nonché altri costi inerenti al processo produttivo;
– utenze e canoni di locazione per immobili;
– oneri finanziari (con l’esclusione degli interessi del mutuo agevolato);
– prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati.

L’autoimpiego (microimpresa) invece è indirizzato a società di persone ove almeno la metà numerica dei soci che detiene la metà delle quote deve trovarsi, alla presentazione della domanda, nello status di “non occupato”. Le differenze col “lavoro autonomo” sono di seguito sintetizzate:

  • investimento complessivo ammissibile € 129.114 iva esclusa;
  • tra i settori esclusi oltre all’agricoltura ed alla pesca rientra anche il commercio.

L’autoimprenditorialità promuove la creazione di nuove società o l’ampliamento di società già esistenti all’interno delle quali la maggioranza sia numerica che di capitale deve essere composta da giovani tra i 18 ed i 35 anni. I settori economici interessati sono:

  • produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato;
  • fornitura di servizi alle imprese.

Le agevolazioni poggiano sempre su un contributo a fondo perduto nonché su un finanziamento a tasso agevolato.

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