Palermo per Kantor, omaggio al grande artista e regista polacco

kantorAl Teatro Garibaldi di Palermo alla Kalsa prosegue la mostra fotografica, fino al 30 Luglio, ispirata alla vita del grande artista e regista polacco, Tadeusz Kantor. L’esposizione, a cura di Matteo Bravera e Marzennna Maria Smolenska, coinvolgerà nella realtà polacca degli ultimi anni del ‘900, regalando un’opera che, oggi più che mai, offre una tematica storica abbastanza coinvolgente attraverso il suo linguaggio ironico e tagliente. Tutto ciò grazie alla mano del fotografo Maurizio Buscarino che ci ripropone un tuffo al passato di Kantor e della nostra Palermo.

L’interesse sarà infatti rivolto tutto a Kantor e alla riscoperta di un talento seducente e reale di quel 1987, in cui l’artista venne a visitare la nostra Palermo e realizzò lo spettacolo ispirato a La morte di Tintagiles di Maeterlink. La galleria fotografica riporterà alla memoria attrici del teatro come Arianna, Celina, Hanna, Lila, Ludmila, Maria, Marzia, Mira, Teresa,… in un ideale viaggio emozionante dedito al mistero ed ai confini dell’amore, della vita e della morte, frutto dell’ingegno e dalla creatività del magnifico scenografo polacco.

Fino al 5 Luglio inoltre un’altrettanta importante tappa da ripercorrere è l’inedita raccolta di scritti e appunti visivi che raccontano la vita di Kantor al Museo Antonio Pasqualino di Palermo e ancora le fotografie di Pia Pasqualino. Sarà anche riprodotta in via del tutto inedita l’installazione più complessa del grande artista, La Macchina dell’amore e della Morte, fedele riproduzione di
un’opera d’avanguardia degli ultimi secoli del ‘900.
“Con grande orgoglio vogliamo presentare nel nostro capoluogo uno tra i più influenti e interessanti artisti del novecento, che in passato lavorò nella città di Palermo […] affascinato dalla cultura e dalle tradizioni dei nostri luoghi. Tali presentazioni non faranno altro che intensificare i rapporti culturali che la nostra città ha stretto con la Polonia …” hanno detto il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano.
La Palermo per Kantor è un’iniziativa cui partecipano non soltanto il Teatro Garibaldi, con i direttori artistici Matteo Bavera e Mela Dell’Erba, ma anche il Teatro Libero, il Museo Internazione delle Marionette e il Teatro Ditirammu.
kantor_tadeuszEcco un brano dell’illustre regista:

fanno irruzione nella CLASSE SCOLASTICA, nella loro classe ineluttabilmente dispersa nella morente memoria…
vanno, in parata trionfale e funeraria.
Gran parata di un piccolo pugno di dolenti Commedianti,
il Circo della Morte,
prima che si dia inizio alla rappresentazione…
creature umane…
trascinano dei morti corpicini di cera di FANCIULLI
Nelle didascalie dello spettacolo si potrebbe descrivere
con esattezza questo orribile Esemplare ANTROPOLOGICO
che si sviluppa e continua a crescere
oltre la normale età di maturazione,
quasi in dimensioni extrabiologiche,
e crea come degli organi supplementari,
escrescenze” parassitiche.
Sulla scena essi sono degli i n d i v i d u i umani,
nell’età della loro v e c c h i e z z a.
E siccome tutto ciò si svolge appunto sulla scena,
e in teatro ci interessano i costumi,
dobbiamo sottolineare che i Vecchietti indossano
delle vesti m o r t u a r i e,
secondo la vecchia tradizione, conservata ancora
nelle campagne, di prepararli assai prima della morte.
Quelle “escrescenze” sono LORO STESSI. Le loro “LARVE”
in cui è composta tutta la memoria dell’EPOCA
DELL’INFANZIA, uccisa dall’EPOCA DELLA MATURITÀ,
del suo praticismo,
delle sue leggi crudeli e criminose…

di Tadeusz Kantor
Traduzione dal polacco di Luigi Marinelli
da Kantor, di Maurizio Buscarino, Electa Leonardo Arte, Milano 2001.

Breve nota biografica.
Tadeusz Kantor, nato nel 1915 in Polonia, è stato oltre che a scenografo e regista, uno tra i maggiori teorici del teatro del ‘900. Noto per la fondazione del gruppo Cricot 2 – ispirato al gruppo Cricot – nato come luogo di libero incontro tra artisti e teatranti.
Sarà proprio durante la seconda guerra mondiale che l’artista elaborerà la sua opera esaminando e riproducendo, in quel periodo bellico, la precarietà dell’esistenza sotto il manifesto cardine di tutta la sua arte, il Teatro della Morte e l’opera che più di ogni altra ha dato notorietà al suo genio, La classe Morta.

Articolo di Casimiro Pietro Ciancimino

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