Pari opportunità, l’impegno della Uil Pensionati sicilia contro le discriminazioni di genere

Antonino Toscano
Antonino Toscano

Intervista al segretario generale
Antonino Toscano.

La nascita del Coordinamento dedicato alle pari opportunità in seno alla Uil Pensionati Sicilia rappresenta un momento di intensa maturità sindacale e di forte adesione a tematiche di fondamentale importanza per la crescita civile, sociale e culturale della collettività. Quali sono stati i passaggi che hanno condotto alla creazione del nuovo organismo?
Occorre precisare che, già a partire dagli anni ottanta, nel nostro Paese è attivo un organismo attento al tema delle pari opportunità; la UIL lo ha inserito nel proprio statuto nel dicembre 2012 rendendolo operativo e strutturato nei vari livelli dell’organizzazione ed in tutte le categorie.
Tra gli obiettivi che l’organismo si propone di raggiungere, vi sono la diffusione della cultura di genere, la promozione e la realizzazione di politiche e azioni “positive” per garantire pari opportunità nel lavoro e nella vita quotidiana , l’eliminazione di possibili disparità a tutti i livelli e il contrasto a qualsivoglia forma di discriminazione e violenza.
Si tratta di tematiche molto articolate: è stata proprio la loro complessità ad indurre la Uil Pensionati Sicilia ad accelerare per la costituzione del coordinamento, che annovera fra i propri compiti anche l’elaborazione di specifiche strategie che tengano conto di nuove necessità e bisogni ormai superati, favorendo l’assunzione di compiti , ruoli e responsabilità in ogni ambito e livello organizzativo.
In sintesi, si tratta di una nuova realtà che contribuirà alla definizione di politiche sindacali ad hoc mirate alla valorizzazione e alla tutela delle diversità, senza incorrere in comportamenti ghettizzanti o lobbistici, fenomeno da non sottovalutare laddove si abbia a che fare con le cosiddette diversità di genere.

Durante la presentazione del Coordinamento, Lei ha più volte sottolineato la necessità di “riempire” di contenuti le attività del comitato stesso, peraltro composto da donne che rappresentano tutta la Sicilia dal punto di vista territoriale. Quali sono stati i criteri di selezione della nuova compagine sindacale, e in che modo i soggetti che ne fanno parte potranno realizzare le attività alle quali Lei accennava?
Personalmente ho sempre sostenuto che le pari opportunità rappresentino uno dei punti qualificanti dell’azione per un sindacato come la UIL, che voglia affermare principi di uguaglianza, democrazia e protezione sociale.
Si tratta altresì di una precisa esigenza di crescita che corrisponde alle istanze di tutta la UIL e, nello specifico, della UIL Pensionati Sicilia, considerato che il 50% degli iscritti alla nostra organizzazione è costituito da donne.
La composizione dell’organismo deriva innanzitutto della disponibilità che le nostre iscritte, impegnate anche nel sociale, hanno manifestato ad impegnarsi su una problematica di stretta attualità che necessita di una presa di posizione importante.
Il nostro coordinamento opererà in raccordo con il coordinamento nazionale, ma soprattutto con la UIL pensionati regionale, per far sì che le problematiche possano essere affrontate con maggiore potere contrattuale.
Il coordinamento inoltre darà voce e visibilità a coloro che , nella quotidianità, sperimentano situazioni problematiche e di emarginazione, promuovendo ed attivando politiche finalizzate all’equità e al buon senso.

Oggi si parla spesso di pari opportunità, ma nella stragrande maggioranza dei casi il tema viene declinato principalmente attraverso le annose rivendicazioni tra i sessi, enucleando la necessità, peraltro sostenuta da tutta la UIL, di garantire la parità delle condizioni di accesso a uomini e donne in tutti i settori della vita politica, amministrativa, associativa, ordinistica e culturale. Lei però ha fatto riferimento alla volontà di affrontare il nodo delle politiche di genere estendendo riflessioni e azioni ad altre condizioni umane (omosessualità, disabilità, età, appartenenza etnica e religiosa). In quale modo il nuovo coordinamento vigilerà sulle altre possibili forme di discriminazione in atto?
Pari opportunità vuol dire affermare principi di uguaglianza, democrazia e protezione sociale, dando a tutti le stesse occasioni di inserimento, indipendentemente dall’età, dagli orientamenti sessuali, dalla disabilità e dall’appartenenza etnica e religiosa: il coordinamento sarà chiamato, in tal senso, a “controllare” se nel territorio si verifichino anomalie in merito.

Un’azione che, data la forte connotazione territoriale, le componenti del nuovo organismo dovranno svolgere con profonda attenzione, “vigilando” a partire dagli ambienti professionali e sociali che meglio conoscono.

Tornando al tema che ha generato la necessità di affermare il principio delle pari opportunità, ovvero la condizione di uguaglianza nell’accesso a tutte le postazioni professionali e alle cariche pubbliche, con relativa equità nei trattamenti economici, vale la pena di ricordare che esiste un documento , ovvero la “Carta europea per l’uguaglianza e la parità di uomini e donne nella vita locale”, al quale il mondo sindacale può di certo ispirarsi per veicolare iniziative e buone prassi che abbiano quale denominatore comune l’individuazione dello stesso “punto di partenza” per tutti. Come può il sindacato incidere sulla progressiva riduzione delle disparità esistenti?
Con un impegno sempre maggiore e l’ausilio di questo nuovo organismo della UILP al quale personalmente guardo con molta attenzione.
L’organismo è tutt’uno con la UIL Pensionati regionale e dovrà monitorare lo stato in cui vivono i cittadini siciliani, evidenziarne le problematiche, con l’obiettivo di dare il massimo delle risposte possibili e far crescere la cultura del sociale molto carente nella nostra isola e in Italia: basta guardare alle barriere architettoniche che massicciamente sono presenti sia negli uffici pubblici che privati.

Ad oggi, le istituzioni non hanno manifestato alcuna attenzione in merito.

Il 2013 è stato, per la UIL Pensionati, un anno di intense battaglie volte al raggiungimento di un più alto livello di protezione sociale per le fasce deboli, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale, la solidarietà e la libera circolazione delle persone. Quali sono le istanze che il sindacato intende portare avanti nel futuro prossimo venturo?
Dobbiamo perseverare ed intensificare il nostro impegno guardando soprattutto alle fasce più deboli e bisognose della popolazione, così come occorre rafforzare la presenza e l’azione sindacale stando tra le persone: da esse e soltanto da esse, infatti, deve derivare il vero consenso al sindacato, in modo da potere “costringere” la politica a dare risposte adeguate alle nostre istanze.
Bisogna continuare con i confronti per dare corso ad un’attenta verifica sui bilanci delle varie amministrazioni comunali, provinciali e regionale, con l’obiettivo di recuperare risorse da destinare alle politiche sociali.
A tal proposito, siamo consapevoli della necessità di riprendere in tempi rapidi il dialogo con il governo regionale , per sottoscrivere il protocollo d’intesa già consegnato e partecipare così a pieno titolo ai percorsi decisionali in ambito sia politico che sociale.
Si tratta di un coinvolgimento che ci spetta a pieno titolo per il ruolo che la società ci assegna come organizzazioni sindacali, certi di potere contribuire in modo decisivo alla costruzione un sistema di welfare più equo, dove ogni cittadino abbia l’attenzione e lo spazio che si merita: una società, in sintesi, che dia una speranza di futuro a giovani e meno giovani, favorendo il dialogo intergenerazionale.

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