Piano sanitario regionale, Cascio: “Ottimi risultati per l’agrigentino”

Il deputato di Articolo 4 e componente della Commissione sanità all’ars, Totò Cascio afferma: “Le previsioni del piano sanitario regionale così come è stato modificato grazie all’impegno profuso in questi mesi vedono aprirsi una possibilità di crescita per la sanità agrigentina”.

Totò Cascio“Nell’ospedale di Sciacca – spiega Cascio – registriamo 10 posti letto nell’Unità operativa complessa di Oncologia e 6 posti letto nell’Unità operativa semplice di Oncoematologia. Nello stesso ospedale via libera all’Unità operativa complessa di Nefrologia. Sempre a Sciacca il piano sanitario così come è stato modificato prevede anche 4 posti letto di chirurgia vertebro-midollare nell’ambito dell’Unità operativa complessa di Ortopedia: una specialità sanitaria molto importante nel territorio. Ancora Sciacca può contare su una Unità operativa semplice di Chirurgia toracica ed una di malattie del ricambio ed endocrinologia completando una offerta sanitaria importante nell’area”.

Ma Cascio rivendica anche i risultati ottenuti a Ribera: “Fondamentale l’istituzione del Pronto soccorso che sostituisce il PTE e dunque offre un servizio di emergenza urgenza più completo. Prevista, poi, una Unità operativa complessa di Chirurgia generale e 8 posti letto nell’Unità operativa semplice di Cardiologia. Infine 4 posti letto in Dermatologia che a Ribera sono essenziali anche perché è sede del registro dei tumori della pelle”.
Proprio a Ribera, secondo Cascio, i posti letto aggiuntivi complessivamente consentono anche la sopravvivenza dell’ospedale: “Si raggiungono i 120 posti letto che è la soglia minima di sopravvivenza per un ospedale e dunque si salva il presidio ospedaliero di Ribera”.

“C’è un’unica nota stonata in questo piano – conclude Cascio – ovvero i criteri con i quali sono state scelte le deroghe per il mantenimento dei punti nascita. Senza voler dar vita ad una sorta di guerra fra strutture bisogna evidenziare come siano state concesse deroghe per diversi punti nascita ma non all’ospedale di Licata che serve un territorio nel quale abitano fra le 80 e le 100 mila  persone”.

“Sulla vicenda del punto nascite di Licata presenterò – conclude il deputato all’Ars – un emendamento per modificare il piano e faccio appello alla deputazione agrigentina perché sposi questa battaglia nell’interesse del territorio e del buon funzionamento complessivo del sistema”

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