Pittura, il “Simbolismo geometrico” di Salvo Licata

La “lettura” di un quadro è una delle tante espressioni approssimative che si impiegano per intendere l’accostarsi di un artista alla propria pittura anche quando si é privi degli strumenti che possano consentire di penetrare il suo percorso più intimo. Indispensabile considerazione per asserire che non si può comprendere la pittura di Gaetano Licata se non si assume il suo intento artistico come immagine di un simbolismo proteso a dare visibilità al mondo complesso che lega arte e psicologia e che va oltre l’indagine estetica e l’approccio strutturalistico. I suoi lavori si possono ammirare, fino al prossimo 15 aprile, presso la Caffetteria “American Dream ” di Favara, in Corso Vittorio Veneto. Un’esposizione senz’altro da non perdere poiché Licata sviluppa, con linguaggio autonomo, temi di straordinaria magia poetica inventando ed elaborando con creatività visioni architettoniche in un contesto dove le forme e gli spazi sembrano pietrificati nel tempo. Si ha l’impressone che dal silenzio delle cose emerga la voce del mistero di esistere in un frangente collegato ad una certa sensibilità moderna esteriorizzata tramite costruzioni geometriche realizzate con coscienza, non con calcolo, guidate da un’alta intuizione e portate all’armonia e al ritmo. Per fare questo si affida agli strumenti più tradizionali della pittura e alla prospettiva allontanandosi, tuttavia, da posizioni accademiche poiché trasmette messaggi totalmente nuovi la cui carica di suggestione è immediata ed evidente. La sua pittura non può certo definirsi figurativa ma non può neanche etichettarsi come mera astrazione. Si nota un certo simbolismo che avvicina l’autore alla metafisica ma con stile innovativo e sensibilità moderna poiché Licata, nella sua ricerca di essenzialità e di equilibrio, porta avanti un’operazione di seduzione che suscita continui interrogativi e che con seduzione cattura lo sguardo dell’osservatore motivandolo a districare le metafore. Le atmosfere magiche ed enigmatiche dei suoi quadri colpiscono per l’apparente semplicità di ciò che mostrano e le immagini offrono una realtà che ad uno sguardo più attento superano la semplificazione e stilizzazione delle forme. L’artista opera mettendo in secondo piano o eliminando del tutto la rappresentazione grafica per cedere il passo ad un certo romanticismo costruito secondo una ben precisa geometria impostata su nuovi rapporti tra colore e dinamismo plastico attraverso la mediazione spazio-luministica che determina nuovi ritmi e vibrazioni di lirica suggestione. Bisogna riconoscere all’autore un talento notevole nell’accostare forme geometriche che apparentemente non hanno relazione con le necessità quotidiane dell’essere umano ma che evidenziano una certa trascendenza alle vicende della vita grazie alla creatività del pittore che mostra capacità di fare emergere, come si evince dai titoli dei suoi lavori, una certa assonanza poetica con il mondo sommerso del romanticismo apparentemente sopito in ciascuno di noi. La stessa prospettiva, che sembra costruire uno spazio geometricamente plausibile, è invece quasi sempre volutamente deformata, così che anche lo spazio acquista un aspetto inedito. Lo spettatore è inebriato dal colore e consegnato ad orizzonti enigmatici dove l’andamento essenziale della linea segna il profilo di lettura del repertorio cromatico ed originale che, pur nel suo modernismo, potrebbe definirsi come un’odissea della memoria fatta di forme e volumi semplici e squadrati, dai contorni nitidi e definiti in cui l’artista coniuga la forma gestualica con la forma simbolica attraverso l’uso di stilemi tipici come la simmetria e la compartimentazione dello spazio. Una scelta voluta per esprimere una grammatica visiva con una gamma cromatica chiara e brillante utilizzata per rendere in sovrapposte dimensioni il tessuto pittorico. Lavorando sulla superficie in maniera geometrica Licata riesce tuttavia a creare l’illusione della profondità senza tuttavia disturbare la naturale piattezza del quadro dove si stagliano figure attuali e figure di provenienza remota che evidenziano un passato interrogato nel mito e un presente che pare interrogarlo. Sono presenze depositarie di una dottrina dove tra simboli, miti, archetipi e modernità si dipana tutto il repertorio dell’immaginazione. Tracce di saggezza e metafora delle vicende terrene giocate sui segni e sui colori che in maniera emblematica danno l’idea del pensiero umano e del poeta che si confessa con storie messe in cornice oltre il mondo chiuso delle forme apparenti. La pittura di Licata è un omaggio alla ricerca introspettiva attraverso le forme che svelano, tra passato e presente, un diario poetico che induce all’apertura.

Margherita Biondo

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.