L’on. Salvatore Iacolino (PPE), Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo a margine della visita effettuata oggi presso la tensostruttura di prima accoglienza di Porto Empedocle, afferma:
Le problematiche connesse al massiccio flusso migratorio in Sicilia impongono l’esigenza non più differibile del rafforzamento dell’impegno di Unione europea e Governo italiano di definire una strategia comune sulla gestione dei flussi migratori ispirata ai valori della responsabilità e della solidarietà di tutti gli Stati membri.
E’ innegabile che la tensostruttura – che nasce come centro di prima accoglienza per fronteggiare un’emergenza migranti nel frattempo divenuta ordinarietà – non ha sul piano strutturale ed organizzativo i requisiti necessari per la gestione di centinaia di migranti e rifugiati, che spesso tentano con successo la via della fuga dalla struttura”.
“Se l’Unione Europea – oltre farsi carico di nuovi accordi di cooperazione che regolino i flussi migratori soprattutto con i paesi frontalieri del Nord Africa – deve favorire un approccio europeo alle politiche migratorie più moderno ed efficiente, il Governo italiano deve decidere, senza indugio, cosa fare della tensostruttura di Porto Empedocle, che si avvale della efficiente organizzazione messa a disposizione dal Servizio di Protezione Civile ma che incontra i limiti del funzionamento prima descritti.
Del resto l’Italia è il primo Stato membro beneficiario dei fondi europei con circa 210 mln di euro di finanziamenti ancora utilizzabili sino al 2013.
“E’ necessario – conclude Iacolino – che il Governo italiano metta sul tavolo del prossimo Consiglio Europeo la revisione dell’accordo del Regolamento di Dublino II per garantire la condivisione degli oneri relativi ai flussi migratori fra tutti gli Stati membri nel rispetto dei principi di solidarietà e responsabilità”.