ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE DI RIBERA
31 MAGGIO E 1 GIUGNO 2O15
PROGRAMMA DEL CANDIDATO A SINDACO MANGIACAVALLO ANTONINO DETTO NENE’
In questi ultimi anni Ribera ha vissuto una situazione di difficoltà economica e di progressivo peggioramento della qualità della vita, con evidenti segnali di disagio sociale che hanno determinato una preoccupante diminuzione della fiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni.
La crisi che da un decennio ha condizionato l’economia mondiale, la progressiva contrazione della Finanza derivata, ma anche la mancanza di una adeguata attività amministrativa locale hanno confinato la città di Ribera in uno stato di marginalità, caratterizzato da un torpore non solo economico, ma anche sociale e culturale, che ha soffocato le molteplici potenzialità che Ribera può esprimere.
Tutto questo ha generato un clima diffuso di amarezza e preoccupazione, acuito da una crescente crisi occupazionale, che facilita processi migratori di cittadini riberesi verso il Nord d’Italia e verso altre Nazioni. Si avverte, oltre alla citata preoccupazione, anche una generalizzata esigenza di cambiamento dell’attuale situazione, con una richiesta sempre più pressante di un ritorno alla normalità.
Condividendo l’esigenza di cambiamento manifestata dai cittadini riberesi, diventa un imperativo categorico quello di presentare un programma che rappresenti l’elemento di riferimento per invertire la tendenza negativa e, principalmente, per individuare soluzioni efficaci alle molteplici questioni insolute, che necessitano di interventi concreti, definiti nei tempi e chiari negli obiettivi.
Una delle problematiche che necessitano di interventi urgenti è quella relativa ai rapporti che intercorrono, non solo sul piano economico, fra i cittadini/utenti e la Società che gestisce sia la distribuzione dell’acqua potabile, attraverso la rete idrica ad essa ceduta dal Comune di Ribera nel rispetto della normativa vigente, sia la raccolta e la depurazione delle acque reflue.
Si ritiene, a tal proposito, rivedere il quadro tariffario, oggi particolarmente esoso per gli utenti, unitamente all’immediata attuazione di una verifica del rispetto da parte della suddetta Società delle norme contrattuali, pena l’eventuale rescissione del contratto.
Si dovrà pretendere, inoltre, che le verifiche di funzionamento dei dispositivi di misurazione del consumo, oggi a pagamento, vengano effettuate senza alcuna spesa aggiuntiva per l’utente, e non si dovrà permettere, per nessun motivo, la soppressione unilaterale dell’erogazione di acqua potabile da parte del Gestore.
Altro servizio che necessita di un intervento urgente è quello relativo alla raccolta dei rifiuti solidi urbani che, a fronte di un costo particolarmente gravoso per i cittadini, risulta essere deficitaria ed inadeguata. Oltre alla individuazione di immediate scelte tendenti a migliorare il servizio in termini di efficacia ed efficienza si dovrà modificare il Regolamento Comunale per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, risalente al 1994, al fine di rendere più equo il pagamento del relativo tributo e per diminuire i costi ad alcune categorie disagiate come i pensionati e i meno abbienti.
Altra questione ancora aperta è quella della individuazione di un reale percorso di sviluppo per l’economia riberese. Fino ad oggi tale percorso è stato affidato alla estemporaneità ed alla improvvisazione con tentativi di settorializzazione che non hanno sortito alcun effetto positivo. Qualcuno ha ritenuto di puntare sul turismo, con l’organizzazione di manifestazioni che hanno avuto più il sapore delle sagre paesane, piuttosto che valorizzare il nostro territorio. Abbiamo atteso che si attuassero, come promesso, interventi significativi in agricoltura, ma abbiamo riscontrato (oltre alla mancata valorizzazione dei nostri prodotti agricoli, che annoverano altre specialità oltre all’arancia Washington Navel) addirittura una preoccupante involuzione nel settore della viabilità rurale. Qualcuno aveva dichiarato di essere favorevole ad agevolare insediamenti industriali non inquinanti, ma tale intendimento è risultato difficilmente attuabile per la carenza della rete strutturale ed infrastrutturale.
Si ritiene che un progetto di sviluppo per Ribera non possa essere elaborato sulla base di impressioni o desideri, sia pure giustificati e, talora, condivisibili. Un programma di così particolare importanza per lo sviluppo delle future generazioni dovrà essere affidato a professionisti esperti e competenti che, partendo dalle reali potenzialità del nostro territorio e considerandone la ecocompatibilità ed il rispetto della salute, riescano ad individuare le soluzioni più adeguate alle nostre risorse ed alle nostre peculiarità.
Sulla base delle indicazioni così fornite, si dovrà inoltre rielaborare, senza costi per l’Amministrazione ed utilizzando le risorse interne, il Piano Regolatore Generale, anche perché quello vigente è fortemente penalizzante e non rispondente alle nuove esigenze del territorio.
Nell’attesa di un progetto di sviluppo organico ed europeo si dovrà, comunque, rivolgere particolare attenzione alle politiche agricole, perché l’agricoltura continua ad essere il perno dell’economia riberese e qualsiasi piano di crescita non potrà mai prescindere dalla valorizzazione di questo settore produttivo.
Si dovrà, prioritariamente, pensare a come agevolare se non favorire l’inserimento di giovani imprenditori nel mondo dell’economia agricola, anche per i benefici occupazionali che ne possono derivare.
L’Amministrazione dovrà farsi parte attiva nel promuovere politiche di aggregazione fra agricoltori, assumendo un ruolo di coordinamento e di stimolo, anche per sollecitare l’introduzione di nuove varietà frutticole molto richieste dal mercato. Utilizzando parte dei proventi dell’IMU agricola, che consideriamo tassa iniqua e vorremo cancellata con legge dello Stato dall’elenco dei balzelli, l’Amministrazione dovrà assicurare una rete viaria rurale efficiente che dia la possibilità di raggiungere le aziende agricole, i centri di lavorazione, le aziende che potrebbero trasformarsi in realtà multifunzionali, in agriturismo, in fattorie didattiche, o per rendere fruibili i percorsi e gli itinerari enogastronomici, culturali e paesaggistici di cui è ricco il nostro territorio, senza trascurare un fattivo e vigile interessamento sulle politiche irrigue in maniera da assicurare l’acqua per ogni periodo dell’anno.
Accanto all’impegno nel settore delle politiche agricole si dovrà assicurare il massimo del sostegno ad un altro settore storicamente rilevante per l’economia riberese, quello di un fiorente artigianato che affonda le sue radici in una “maestria” diffusamente riconosciuta. Si dovrà riaprire un dialogo costruttivo per permettere la crescita di un settore che può, più di ieri, dare anche risposte occupazionali.
Da non trascurare il settore delle attività commerciali che, sempre più orientate verso la grande distribuzione, necessitano di sostegno anche e principalmente per le piccole aziende.
Il futuro della società riberese dipenderà anche dalle condizioni fisiche dei cittadini. Ciò ci induce ad assumere un impegno solenne sul fronte della promozione della salute. La legge attribuisce, infatti, al Sindaco, la responsabilità sulla sanità in ambito locale: quindi, dovrà essere elevata l’attenzione per il mantenimento ed il rafforzamento del presidio ospedaliero e per il potenziamento dei servizi sanitari territoriali. Con questi si dovranno instaurare rapporti di stretta collaborazione, anche per avviare studi epidemiologici su alcune patologie particolarmente prevalenti ed incidenti nella realtà riberese e per promuovere campagne educazionali, anche in collaborazione con Associazioni di Volontariato presenti nel territorio.
E’ ormai opinione universalmente condivisa, e noi ne siamo particolarmente convinti, che investire in un progetto di sviluppo duraturo significa anche e soprattutto investire nell’istruzione e nella formazione: per cui si deve credere nella funzione sociale ed economica dell’educazione come fattore di mobilità sociale e di realizzazione professionale, partendo da una razionale attenzione anche per l’offerta prescolare, cioè quella che coinvolge bambini da 0 a 6 anni.
Nella doverosa distinzione dei ruoli e delle funzioni l’Amministrazione potrà favorire la creazione di reti tra le diverse agenzie educative (scuola, università, impresa), per la formazione di profili più adeguati alle esigenze del mondo del lavoro. E con questo obiettivo potranno essere organizzati corsi pomeridiani o serali per l’approfondimento della conoscenza delle lingue straniere, che rappresenta oggi un elemento fondamentale per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Ma nessun progetto si potrà avviare sulla formazione se non ci si impegnerà a migliorare la componente strutturale relativa all’edilizia scolastica, almeno quella di stretta pertinenza comunale, cercando di assicurare il massimo della collaborazione per garantire i servizi fondamentali.
Strettamente collegato alla questione formazione è l’impegno per le politiche giovanili.
Particolare attenzione si dovrà rivolgere alle nuove generazioni che non trovando spazi vitali né momenti di aggregazione culturale o ludica nella nostra città tendono oggi, purtroppo, a cercare realtà più rispondenti alle loro esigenze in centri viciniori, ma anche fuori dai confini provinciali.
Bisognerà motivare le nuove generazioni a riscoprire Ribera, a preferirla e a farla scegliere dai coetanei “stranieri”. Bisognerà risvegliare e stimolare l’orgoglio riberese, e mettere i giovani nelle condizioni di diventare protagonisti di progetti di crescita culturale, sociale ed anche economica, cercando di alimentare la sempre crescente aspirazione ad incamminarsi lungo la strada dell’imprenditoria, oggi più probabile rispetto all’impiego nel pubblico.
Non si potrà prescindere, comunque, nel rapporto con i giovani, dall’apertura di un dialogo collaborativo su alcuni temi che, oltre ad avere implicazioni sanitarie, presentano anche risvolti sociali e giudiziari, come le tossicodipendenze (non solo da sostanze stupefacenti), l’alcoolismo, le ludopatie, il bullismo e la violenza di genere.
Parallelamente all’impegno per le nuove generazioni si dovrà potenziare l’attività in favore della terza età, consolidando il rapporto già esistente con le associazioni presenti nel settore.
A tal proposito si dovrà considerare la terza età non un peso sociale ma una risorsa generazionale che mette a disposizione della comunità un grande entusiasmo, una grande disponibilità e, soprattutto, un ricco bagaglio di esperienza.
Particolare riguardo bisognerà riservare ai servizi sociali, la cui qualità è segno distintivo dell’ente locale.
Obiettivo primario di chi amministra dovrebbe essere, infatti, quello di prestare particolare attenzione alle fasce sociali deboli, pur nell’ambito di un sistema fortemente compromesso dalla costante riduzione dei trasferimenti statali e regionali che rischia di compromettere seriamente il sistema di welfare locale.
Si rende necessario produrre politiche che siano condivise con reti ampie e soggetti diversi, come ad esempio la rete dei Comuni del Distretto Socio-sanitario, il terzo settore ed i privati. Vanno incentivate politiche di coesione sociale che rafforzino i legami tra cittadini, famiglie, associazioni in modo da sostenere la comunità e prevenire riflessi ancor più gravi della crisi economica. Vanno sviluppate azioni che promuovano la pari opportunità e l’interazione tra cittadini e cittadine di provenienze diverse, la crescita dell’associazionismo, la solidarietà tra generazioni diverse, servizi domiciliari, segretariato sociale, etc.
Tutto questo dovrà avvenire sulla base di una programmazione sana ed oculata, che tenga conto sia dei reali bisogni della comunità che della sostenibilità dei progetti, evitando per il futuro di avviare attività che abbiano come unico obiettivo quello di “sfruttare comunque e dovunque i finanziamenti”.
Se, come dicevano i latini, “mens sana in corpore sano”, altro punto qualificante del programma dovrà essere quello connesso al mondo dello sport ed al benessere fisico: bisognerà innanzitutto rendere fruibili e potenziare le strutture già esistenti, privilegiando e rivolgendo sempre maggiore attenzione alle tante società sportive che svolgono attività anche agonistica, le quali tanto lustro hanno dato nel recente passato, e dovranno continuare a dare, alla città. Si dovrà certamente permettere ai cittadini di tutte le età e fasce sociali di svolgere attività fisica e/o sportiva, non trascurando di rivolgere particolare attenzione – anche qui – ai giovani, convinti che lo sport sia innanzitutto palestra di vita.
I vari aspetti del programma che sono stati, sia pure sinteticamente, affrontati rientrano nell’obiettivo più generale di rendere più bella, più accogliente, più gradevole, per meglio dire più VIVIBILE la città di Ribera.
Per raggiungere questo obiettivo si dovranno effettuare interventi apparentemente effimeri ma intrinsecamente fondamentali, come curare l’arredo urbano, migliorare la viabilità interna, rivalorizzare esteticamente il centro storico, utilizzare al meglio la Villa Comunale, che non esito a definire un interessante Orto Botanico ed, al suo interno, il Museo Etno-Antropologico; rivalutare l’importanza, anche turistica, delle tre borgate estive: Borgo Bonsignore, Piana Grande e Seccagrande (in rigoroso ordine alfabetico); rivolgere particolare attenzione alla questione “sicurezza” collaborando con le forze di polizia per combattere il crimine da qualunque parte possa provenire, nazionale, neocomunitario o extracomunitario.
Per potere raggiungere più agevolmente i suddetti obiettivi bisognerà far funzionare la macchina comunale al meglio delle sue possibilità, utilizzando pienamente le intelligenze, le competenze e le esperienze che essa esprime, individuando nuovi e più moderni metodi di aggiornamento e formazione continua, che rappresentano elemento fondamentale per la crescita professionale.
Ma per avere la certezza che effettivamente si possa imprimere alla comunità riberese una svolta significativa, ci sarà bisogno della convinta e costruttiva collaborazione “in primis” dei cittadini, che dovranno tornare ad essere protagonisti motivati della rinascita di Ribera, e che dovranno pretendere da chi li amministra fatti e non parole.
Noi ci sforzeremo di non deludere le aspettative dei riberesi, convinti che, soprattutto nella situazione attuale, nessuno è in possesso della bacchetta magica: il grande spirito di servizio e l’enorme entusiasmo che ci anima, potrà però aiutarci ad intraprendere finalmente un percorso virtuoso di svolta per la nostra comunità, per uscire dalla situazione di pesante crisi nella quale attualmente versiamo.
Vogliamo così sperare che tutti i nostri concittadini possano riaccendere la voglia di cambiamento ripetutamente manifestata, in maniera da creare le condizioni ideali per tornare ad essere punto di riferimento (così come lo siamo stati in passato) per il nostro hinterland, oltre a divenire protagonisti anche nei nuovi scenari nazionali ed internazionali.
Crediamoci tutti insieme. Lavoriamo tutti insieme ed i risultati arriveranno. Viva Ribera !
Nomino miei assessori i Sigg.:
Avv. Matteo Ruvolo, nato a Ribera (AG) il 17/06/1967 ed ivi residente nella Via Regione Siciliana n. 1
Prof.ssa Pandolfi Giuseppina, nata a Pomigliano D’Arco (NA) il 14/9/1946 e residente in Ribera (AG) nella Via G. Di Vittorio n. 1.
Antonino Mangiacavallo, detto Nenè