Proteste in favore dell’acqua pubblica, ma tutto tace

Trenta giorni dopo la manifestazione “Liberamente Acqua”, tutto tace. Sono trascorsi trenta giorni esatti dall’ultimo sit-in di protesta, avvenuto lo scorso 5 Ottobre in piazza Saverio Friscia a Sciacca, organizzato dall’associazione “La Nuova Primavera” a favore dell’acqua pubblica, in cui hanno preso parte gli studenti dei Licei e il giornalista di Telejato, Pino Maniaci.

Nonostante si siano attivati già i primi ingranaggi, concretamente si tratta solo di parole, comunicati, e nessun fatto pratico.

“Mi rammarica non aver trovato nei sei punti presentati dai sindaci dell’Atro idrico durante l’ultima riunione ad Agrigento, la richiesta del ripristino degli 80 metri cubi forfettari per i cittadini, che noi come associazione, abbiamo più volte richiesto, perché sarebbe stato il reale strumento di risparmio” – afferma Giuseppe Catanzaro, vice presidente de La Nuova Primavera, che così continua: “Garantendo ai cittadini una quantità d’acqua da pagare in modo forfettario, si assicura un grande aiuto economico, specialmente alle fasce sociali più deboli. Credo che sia necessario ribadire la validità di questa proposta, affinché venga presa in considerazione al più presto”.

L’ultima riunione dell’Ato Idrico avvenuta lo scorso 28 Ottobre ad Agrigento, a cui cui hanno partecipato i primi cittadini dei comuni interessati alla questione Girgenti Acque, hanno avanzato alcune proposte che sono già state oggetto di accoglimento da parte del commissario Benito Infurnari. Tra i provvedimenti attuati vi sono le modalità di rateizzazione con criteri più ragionevoli e il divieto di addebitare ai cittadini i costi per le riparazioni delle strade pubbliche.

“A seguito della riunione dell’Ato idrico ad Agrigento, siamo venuti a conoscenza delle bozze di determinazione commissariale, in cui sono emersi i primi provvedimenti presi alla presenza dei sindaci dell’Ato e del commissario competente – dice Giuseppe Catanzaro – Provvedimenti che però risultano essere non sufficienti, visto che gli accorgimenti che determinerebbero il cambiamento effettivo, non sono stati ancora attivati. Siamo soddisfatti che le tematiche che abbiamo portato nelle piazze sono rapidamente giunte nelle sedi competenti e sono state prese subito in considerazione dall’Ato Idrico e dal commissario Benito Infurnari, ma questo ovviamente non basta”.

Al commissario Infurnari, durante l’ultima riunione dell’Ato, è stato chiesto inoltre, di prevedere in determina anche il divieto di interruzione dell’erogazione idrica – essendo per legge l’acqua un bene essenziale e vitale – e la modalità di fatturazione e attenta lettura dei contatori per evitare anomalie e il fenomeno delle bollette pazze.

“Le nostra presenza nei quartieri con “L’acqua Libera tour” e la manifestazione “Liberamente Acqua” del 5 Ottobre che la nostra associazione ha portato avanti con grande determinazione, sono serviti a dare una spinta decisiva alle proposte che abbiamo avanzato. – afferma il vice presidente, Giuseppe Catanzaro – Questo è il momento cruciale in cui tutto il sistema politico, a tutti i livelli, dal nazionale al comunale, si mobiliti seriamente, con tutte le competenze possibili, affinché queste richieste diventino reali provvedimenti applicati, nell’immediato. In primis la rimodulazione dei piani tariffari al ribasso, secondo strumento che noi, come associazione, abbiamo proposto per tutelare l’utenza e il ripristino degli 80 metri cubi d’acqua con pagamento forfettario. – dice Catanzaro –E’ questo il momento in cui tutti i politici eletti dalla gente devono dimostrare di essere in grado di tutelare gli stessi cittadini che gli hanno permesso di ricoprire il ruolo che oggi rivestono”.

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