Questi sono i miei gioielli

Così scriveva Nicola Ciccarello nel tragico luglio del 2012.

Haec ornamenta mea, questi sono i miei gioielli, una frase che risale a prima della nascita di Cristo, a pronunciarla Cornelia la madre dei fratelli Gracchi, Tiberio e Gaio,non si riferiva ai preziosi di famiglia accumulati dal padre Scipione L’Africano, bensì ai suoi due figli. In questi giorni di lutto e tristezza, mentre nell’aria si respira forte l’odore della tragedia, della sconfitta dell’uomo contro la natura, mentre si sente forte l’ eco dei due angeli volati in cielo,strappati alle loro speranze, ai loro progetti, al loro futuro, all’affetto delle loro mamme, capisco tutto il valore di quella affermazione pronunciata da una mamma.
Non esistono ricchezze e possedimenti che possano alleviare il dolore di chi sopravvive alla morte di un figlio, Giovanni e Emanuela sono gli ultimi di un elenco di “gioielli” strappati alle loro madri troppo presto, tante altre, troppe, rivivono il loro dramma ogniqualvolta si ripete questo tremendo copione.
Non si può accettare, la fede vacilla, la rabbia prende il sopravvento, il dolore distrugge ogni serenità.
Per fortuna, il genere umano supera ogni ostacolo, dopo sciagure, calamità e guerre che hanno sterminato popolazioni e distrutto ogni cosa, l’uomo riesce a riemergere, a ricostruire, a progredire, ma per le ferite del cuore non si conoscono rimedi.
Chiudo gli occhi e scorrono le immagini dei volti dei tanti amici che non ci sono più, inevitabilmente i ricordi suscitano un sorriso e anche qualche lacrima.
Fortunatamente noi che crediamo in Cristo morto e risorto, abbiamo la speranza di rivederli un giorno nel Regno di Dio.
Vicka Ivankovic e Iakov Colo, due veggenti di Medjugorie, raccontano di quella volta che la Regina della Pace, ha fatto loro visitare il Paradiso, un posto bellissimo dove non esistono brutti, magri e grassi, (personalmente mi conforta) un luogo di pace serenità assoluta, dove è così bello dimorare da non sentire minimamente il distacco dalla terra. Io voglio immaginarlo proprio così, con tutti i nostri amici che ci attendono sorridenti, come e più di prima.
A tutti i Papà, i familiari e soprattutto alle Mamme, un abbraccio nel Signore.

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