Ribera 5 stelle: “sulle trivellazioni l’incoerenza del senatore Ruvolo offende l’intelligenza dei siciliani”

“Appaiano incoerenti le dichiarazioni del senatore Giuseppe Ruvolo sulle trivellazioni marine rispetto alle sue stesse votazioni in parlamento.” Così si esprimono in una nota critica nei confronti del senatore riberese, Roberto Lino, Francesco Zambuto e Amedeo Riggi.
amedeoI tre esponenti del Movimento 5 Stelle di Ribera sottolineano come “Ruvolo – sul settimanale Momenti – parla di della tutela del mare in termini di “obbligo morale”; tuttavia questo sembrerebbe andare clamorosamente in contrasto con la sua azione parlamentare nel corso degli anni..

I pentastellati riassumono alcuni passaggi chiave relativi al “Decreto Sviluppo” del 22 giugno 2012 n.83 del Governo Monti, “al quale l’allora deputato Ruvolo ha votato la fiducia con il gruppo parlamentare Popolo e Territorio”, dando praticamente il via libera alle trivellazioni nel nostro mare, secondo quanto scritto nella nota.

Poi, “il 27 luglio 2012, nella conversione in legge del suddetto decreto, il deputato Ruvolo risulta assente dalla votazione in corso su un relativo ordine del giorno che mirava a impegnare il governo a “valutare l’opportunità di adottare ogni iniziativa […] volta ad assicurare, durante le procedure autorizzatorie delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi, coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, il massimo coinvolgimento degli enti locali interessati; ad aumentare significativamente i corrispettivi per le concessioni in materia di idrocarburi off-shore; a destinare le risorse derivanti dai corrispettivi delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi in mare anche allo sviluppo ed il miglioramento occupazionale ed economico egli enti locali nel cui ambito si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi liquidi e gassosi.”

“A ulteriore conferma di ciò si registra – prosegue la nota – nella stessa giornata del 27 luglio, la precedente votazione contraria di Ruvolo su un altro relativo ordine del giorno, il quale mirava a migliorare le precauzioni: “ per tutelare il personale civile e militare che si trova impiegato o risiede in zone a rischio contaminazione, anche con riferimento ai possibili effetti dannosi derivanti dalle attività militari che si svolgono nei poligoni militari; ad avviare senza ulteriori ritardi e lungaggini le necessarie misure sanitarie e di bonifica per ristabilire la piena fruibilità delle aree interessate anche agli usi civili recuperando con ciò un rapporto positivo con le popolazioni locali e le attività agro-pastorali presenti sul territorio.”

I grillini riberesi fanno notare che “l’odg bocciato da Ruvolo, cercava di modificare un articolo del “decreto sviluppo” pesantemente attacato da WWF Italia, poiché aumentava le soglie di inquinamento ambientale consentite in termini di legge, contraddicendo le direttive europee sulle concentrazione di materiali, tra i quali: arsenico, cromo, rame, piombo, uranio e torio – una prova di scarsissima sensibilità ambientale a nostro avviso.”

“A corollario di ciò – prosegue la nota – risulta anche l’assenza dell’allora deputato Ruvolo alle votazioni finali del decreto che ha permesso l’avvio delle procedure di trivellazione anche nelle nostre coste. L’attuale senatore Ruvolo non cambia idea anche quando arriva il Movimento 5 Stelle in Parlamento, infatti, il il 6 agosto del 2013 esprime votocontrario a un emendamento del M5S (n. 41.6 al DDL N° 974), il quale non solo prevedeva il ripristino del limite delle 12 miglia dalla costa per le trivellazioni in tutto il territorio nazionale, ma imponeva che i provvedimenti autorizzativi già rilasciati, tra cui quelli che interessano direttamente il nostro territorio e i nostri mari, fossero nuovamente sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale (facoltativa sino al 2010) e Valutazione Ambientale Strategica.”
“Il Movimento 5 Stelle nazionale, regionale e riberese non lasceranno che, per i beceri scopi delle lobby, si metta a rischio la tutela del nostro patrimonio ambientale e della salute della popolazione che ne deriva”, è la conclusione dei pentastellati.

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