Ribera, “Giunta tecnica anomala” e chiarezza politica subito: le richieste di 6 consiglieri comunali.

banchiPulpitoSul piede di guerra i 6 consiglieri comunali di Ribera Alfonso Catanzaro, Liborio D’Anna, Antonino Firetto, Gaspare Messina, Carmelo Territo e Benedetto Vassallo. Loro bersaglio polemico l’anomala “giunta tecnica”,  composta da assessori disconosciuti dai loro rispettivi partiti di appartenenza. Chiedono, in una lettera inviata al  Presidente del Consiglio Comunale di Ribera e agli organi di stampa, una verifica di maggioranza da inserire al prossimo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale ed invocano la presenza delle tv locali per trasmettere le dirette dei consigli comunali, rinunciando, se necessario, al loro gettone di presenza.

Ecco il testo della missiva:

Nel condividere le considerazioni del Presidente del Consiglio Tortorici su “fare chiarezza politica a questo punto dovrebbe essere una scelta obbligata. La gravità della situazione in cui si sta avvitando la città, ha bisogno di azioni politiche forti, non di un inerte galleggiamento”, che richiamano quanto già affermato in diverse e più occasioni da noi sottoscritti consiglieri,

chiediamo

al Presidente del Consiglio di voler inserire al prossimo punto all’ordine del giorno “Dibattito sulla situazione politico amministrativo – verifica di maggioranza”.
L’anomala “giunta tecnica”, composta da assessori disconosciuti dai loro rispettivi partiti di appartenenza, è ormai alla deriva ed è incapace di dare risposte concrete e credibili alle problematiche che affiorano giornalmente. Un dibattito politico chiaro, forte e serio potrà forse far comprendere all’amministrazione Pace quale rotta o via prendere, a tal fine

invitiamo

il Presidente ad assumere la responsabilità, che il suo ruolo istituzionale gli conferisce, stabilendo che il consiglio comunale sia trasmesso sulle tv locali, a garanzia di tutti i consiglieri comunali. È necessario che il consiglio comunale torni ad essere un luogo pubblico partecipato e controllato dai cittadini, in modo che ogni consigliere comunale sia sottoposto al giudizio degli elettori e possa assumere le proprie responsabilità dinanzi alla collettività. L’assenza di un numero rilevante di consiglieri comunali a varie sedute, è un dato politico rilevante, che una amministrazione attenta avrebbe dovuto comprendere e capire tempestivamente, anziché utilizzare qualcuno per redarguire i colleghi consiglieri. La scelta di far cadere il numero legale rientra nel novero delle possibilità e dei poteri-doveri di svolgimento del mandato da parte di ciascun consigliere comunale, e assume una significazione e pregnanza maggiore quando viene espletato, non per mero ostruzionismo, ma per il rispetto di un principio fondamentale di ogni democrazia la pubblicità e la trasparenza dell’attività politico-amministrativa. Non è più tollerabile che temi di importanza fondamentale per la collettività vengano trattati in assisi nei quali è assente il pubblico. I cittadini sconoscono le posizioni di ciascuno di noi, non sanno cosa si decide, chi ha votato a favore e chi contro, quali le proposte dell’amministrazione. Spiace ricordare che in passato qualche attuale amministratore si è rifiutato di partecipare ai consigli comunale nel caso di assenza della tv, ma oggi, in una situazione molto più difficile e delicata la stessa sensibilità non affiora. A chi giova questa segretezza? A chi giova nascondere? I consigli comunali possono pure essere trasmessi via web, ma è indispensabile utilizzare le tv, soprattutto nel caso di dibattiti su temi importanti e fondamentali per gli interessi del nostro territorio e della nostra comunità. Si ribadisce la propria disponibilità, come più volte ripetuto, a non gravare sul bilancio comunale, rinunziando, ai gettoni di presenza e sostenendo pertanto tutti i costi relativi alle trasmissioni televisive, pur di consentire alla cittadinanza di controllare i lavori consiliari.

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