Ribera: ieri, oggi e… domani. Una Ribera colta che ama ancora l’arte

ribera ieri oggi e domaniDomenica 30 marzo a Ribera, nei locali dell’Auser, si è svolto un evento che ha portato in alto il nome di Ribera: partendo dal suo passato, soffermandosi sul presente ma con uno sguardo proiettato verso il futuro.
“Ribera: ieri, oggi e… Domani” ideato da Carmelo Russo con “Orange Town” e da Vito Gaiezza con l’Associazione Musicale Albert Schweitzer è stato moto articolato. Diversi aspetti lo hanno reso particolarmente interessante, tra i tanti quello di ricordare due persone oggi scomparse che si sono spese per il bene del paese, cioè Giuseppe Ganduscio e Nicolò Riggi, rimasti nel cuore di molti. Pacifista intellettuale il primo, cantante lirico il secondo, entrambi innamorati di Ribera, delle sue tradizioni e della sua musica folk.
noto ezioSono state recitate diverse poesie, alcune a loro dedicate, altre al paese natale, da parte di Franco Millefiori, Stefania Zappalà e Valentina Maggio. Ezio Noto con il piano e Totò Castelli con la chitarra hanno cantato alcuni canti folk in dialetto siciliano.

Raffaele Caltagirone ci ha deliziato con alcune sonate del suo violino, cioè “Barcarola siciliana” di Vito Gaiezza e le “ Le sirene di Seccagrande” riscoperto Lillo Di Cesare e riadattato dallo stesso Gaiezza.
Caltagirone e Gaiezza hanno poi accompagnato il soprano Piera Grisafi e la sua splendida voce in “Vissi d’arte”, tratto dalla Tosca di Puccini e “Io son l’umile ancella” di Adriana Lecouvreur.
Arte, cultura, poesia, musica di alto livello hanno dunque caratterizzato questo evento. Carmelo Russo questa volta ci stupisce, abituati, come siamo, a vederlo cimentarsi con la musica rock nei vari “Rock Orange”. Ci si chiede se lo vedremo creare un evento parallelo chiamato Opera Orange o Classic Orange?

Sicuramente la preziosa collaborazione di Vito Gaiezza ci fa bene sperare bene per il futuro, come la sentita e vasta partecipazione di pubblico all’evento “Ribera: ieri oggi e… Domani”. Si scopre così una Ribera colta, che ama ancora l’arte nel senso più puro del termine, non veicolata da media, tablet, smartphone, ma viva, vibrante, musicale, fatta da vere persone per persone e non da sintetici file audio.

Mirella Ciliberto

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