Il gruppo politico “Ribera in Azione” ringrazia l’amministrazione per essersi mossa per tempo sul “caso Fondazione Maugeri” e rilancia facendo richiesta di rassicurazione all’Assessore Razza sui rischi del progetto del reparto covid e all’Asp sul mantenimento dell’Avis Comunale di Ribera presso la stessa sede.
A seguire il resto del comunicato.
Alla luce di quanto già comunicato dal Sindaco Matteo Ruvolo nel comunicato del giorno 03/11, che ringraziamo per essersi mosso per tempo, insieme all’amministrazione tutta, per cercare una risoluzione inerente alla vicenda della Fondazione Maugeri :
1) Attendiamo adesso la chiusura definitiva di questa vicenda con il trasferimento (che in base a quanto ci viene comunicato “sembrerebbe praticabile”) della Fondazione Maugeri al terzo piano, insieme al mantenimento degli attuali reparti e l’aggiunta di ulteriori reparti atti a potenziare la funzionalità del nostro presidio ospedaliero una volta esaurita la vicenda covid, tramite la regolare firma degli atti;
2) Sottolineiamo ancora una volta, e qui ci rivolgiamo all’Assessore Razza, le nostre perplessità sull’implementazione di una struttura Covid presso la nostra struttura ospedaliera “Fratelli Parlapiano” – che riteniamo, anche secondo alcune valutazioni dateci da molti medici e infermieri, non essere dotato di spazi idonei in tal senso – auspicando alla creazione di una seconda struttura, autonoma, che possa così garantire una maggiore prevenzione al contagio e una maggiore sicurezza sia per i pazienti sia per gli operatori medico-sanitari.
In aggiunta a tale comunicazione, riteniamo doveroso dover richiedere una rassicurazione anche all’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) in merito alle recenti e insistenti voci su un ipotetico esaurimento anticipato del contratto con l’Associazione Avis Comunale di Ribera.
Sappiamo che alle voci non è sempre bene prestare orecchio, ma come per la fondazione Maugeri, anche in questo caso risulta in bilico la chiusura o il dislocamento di una delle Associazioni volontarie, anch’essa, ad oggi, eccellenza riberese.
Queste voci di corridoio, che solo voci non sembrano visto che la preoccupazione, ancora una volta, non sembra circoscritta a pochi bensì a molti, sarebbe l’ipotesi di un ennesima chiusura in vista dell’implementazione al primo piano del reparto covid – se non si riuscissero a trovare altre sedi disponibili e immediatamente operanti – di un reparto all’interno del nostro Nosocomio che corrisponde all’Associazione dell’Avis (che attualmente possiede sede fisica presso l’ex pronto soccorso del nostro Ospedale in via Circonvallazione) che per legge rientrerebbe tra i poteri dell’Asp ma che riteniamo possa essere, nel caso in cui tali voci corrispondessero al vero, una scelta poco etica vista anche l’importanza dell’Associazione.
A tal proposito :
1) Auspichiamo si prenda atto che l’attuale struttura (gestita attualmente dal Presidente dall’Associazione, Francesco Noto) ha giovato di importanti migliorie passando dall’essere un reparto fino a quel momento abbandonato a se stesso, a un reparto d’eccellenza, e questo grazie all’organizzazione scaturita dal lavoro di Presidente e soci volontari;
2) Sottolineiamo che, in aggiunta, i costi per la messa a regola della struttura sono stati rilevanti, e che questi siano derivati dai rimborsi provenienti dalla consegna delle sacche di sangue (ogni sacca ha un rimborso spese) ottenuti tramite prestazione volontaria (dunque non retribuita e di conseguenza senza costi);
3) Ricordiamo l’impegno profuso e la serietà del personale atto a rendere la struttura perfettamente operante a norma di legge.
4) Informiamo dell’importanza della prestazione svolta da tale Associazione, che oltre a reperire sangue a basso costo per l’Ente, non costa in termini di remunerazione ad personam.
5) Avvisiamo che il ruolo dell’Avis è molto importante per una comunità così come lo è la presenza di una struttura fisica e di personale specializzato all’interno di questa poiché, donare il sangue è molto importante :
– sia per garantirne una continua disponibilità, con scorte adeguate e di qualsiasi gruppo sanguigno;
– sia per la garanzia che sempre, per chiunque, ci sarà il sangue giusto e disponibile ad essere trasfuso in caso di occorrenza;
– sia per il controllo periodico del donatore e del ricevente atto anche a tenere sotto controllo i parametri di salute di entrambi.
PERDERE L’AVIS EQUIVALE A PERDERE UN SERVIZIO FONDAMENTALE e se così fosse il gruppo di Ribera in Azione si schiererebbe in prima linea a tutela di quest’importante Associazione di volontari che lavorano per il benessere della comunità.
A tal proposito:
Chiediamo rassicurazioni sulla continuità, presso la stessa sede, di una struttura che attualmente è attiva e perfettamente funzionante, convinti che anche l’ASP sia fermamente dalla parte della stessa comunità che rappresenta.
Calogero Spallino,
Referente per Ribera in Azione.