Dipendente dell’Agenzia delle Entrate, palermitano, Alfonso Farruggia è il primo segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione in Sicilia. Eletto lo scorso giugno in occasione del congresso dal titolo “Il cambiamento è nelle nostre mani”, che ne ha inoltre visto la riconferma in qualità di segretario generale provinciale della Uil Pubblica Amministrazione di Palermo, Farruggia ha annunciato la volontà prioritaria di rilanciare il ruolo del pubblico dipendente e di contrastare con ogni mezzo proprio del sindacato gli sprechi e il fenomeno dell’evasione fiscale.
Quali categorie di lavoratori comprende la Uil Pubblica Amministrazione?
Ministeri, Enti Pubblici non economici, Agenzie Fiscali, Presidenza del Consiglio, Sicurezza, Ordini professionali.
In Italia, l’ultimo contratto nella pubblica amministrazione risale al 2009. Alle rivendicazioni dei sindacati, la politica ha risposto allargando le braccia, e motivando l’assenza di un rinnovo per ragioni legate alla crisi, alla disoccupazione in crescita e alla conseguente esiguità di risorse da destinare alle retribuzioni: è lecito ritenere che, se le reali cause dovessero essere quelle addotte, i dipendenti potrebbero attendere il nuovo contratto almeno per i prossimi dieci anni.
Sì è vero. Il blocco dei rinnovi contrattuali viene di anno in anno motivato attraverso le medesime argomentazioni.
I dipendenti pubblici sono costantemente bistrattati dal governo attuale, proprio come è avvenuto in passato.
Al di là del colore politico dei vari esecutivi, è senza dubbio assurdo che essi non debbano ricevere la giusta retribuzione in relazione all’aumento del costo della vita e alla perdita del potere d’acquisto legata all’euro.
Il sindacato non accetterà questa miopia e questo cinismo sprezzante nei confronti di chi, invece, si adopera per la collettività.
Nei giorni scorsi Uil Pubblica Amministrazione, Uil Federazione Poteri Locali e Uil Ricerca Università Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, hanno presentato il primo ricorso contro il blocco dei rinnovi contrattuali per la difesa delle retribuzioni dei lavoratori del pubblico impiego: è soltanto l’inizio di una lunga serie di iniziative che ci vedranno in prima linea per sbloccare la questione contrattuale e restituire dignità ai lavoratori, nella piena convinzione che l’assenza di contrattazione sia assolutamente illegittima. La gente sa bene come stanno le cose, malgrado qualcuno tenti di fare transitare l’equazione dipendente pubblico = fannullone.
Molti ritengono che il punto più basso dell’interlocuzione tra corpi intermedi e governo sia proprio quello attuale. A suo dire, perché da parte dell’esecutivo Renzi, ad oggi, è mancata la volontà di confrontarsi con il mondo sindacale, guardato talvolta con sufficienza e talvolta addirittura catalogato come uno dei mali che hanno impedito al Paese di crescere?
Al momento è così. Le pare normale rinnegare tutti i progressi civili e le conquiste che sono stati ottenuti dal sindacato negli anni? Questo non vuol dire che siamo immuni da errori, anzi. Dobbiamo recuperare al meglio il rapporto con la gente. La Uil vede aumentare il numero dei propri iscritti, segno che il sindacato per la collettività rappresenta ancora un baluardo di democrazia e diritti.
In quanto all’attuale governo, confermo: mai si era vista tanta arroganza nei confronti dei cosiddetti corpi intermedi.
La vicenda degli 80 euro promessi ai pensionati e poi mai elargiti è emblematica del cinismo con il quale questo esecutivo guarda ai bisogni della gente, preferendo schierarsi con i cosiddetti poteri forti.
Congiuntamente alla Cgil, la Uil è scesa in piazza lo scorso 12 dicembre per manifestare disagio e dissenso in merito alle scelte del governo a partire dal Jobs Act e dalla legge di stabilità, realizzati in assenza di un reale faccia a faccia con i rappresentati dei lavoratori. Cosa ha significato lo sciopero per i dipendenti della pubblica amministrazione, sentitamente per quelli siciliani?
In primis, vorrei sottolineare che lo sciopero costituisce sempre un momento doloroso nella vita di un’organizzazione sindacale, perché viene celebrato quando il confronto e il dialogo non hanno ottenuto i risultati auspicati.
Nello specifico, però, va detto che non vi erano alternative, dal momento che il sindacato, non soltanto la sigla che rappresento, ha più volte proposto all’esecutivo Renzi di affrontare insieme i nodi cruciali dell’economia e dell’occupazione, ottenendo in cambio solo risposte improntate alla sufficienza, se non addirittura all’arroganza.
Il nostro segretario generale Carmelo Barbagallo si è inoltre dichiarato disponibile a revocare la manifestazione del 12 dicembre persino un giorno prima della data stabilita, nel caso in cui il premier avesse accolto la richiesta di confronto avanzata dalla Uil.
Così non è stato. Il sindacato ne ha preso atto ed è sceso in piazza per dire no ad una riforma del lavoro che invece di ampliare le tutele le riduce, che non elimina il precariato ma lo enfatizza e che, di fatto, priva la magistratura della possibilità di intervenire nel caso di licenziamenti ingiusti.
Giusto tutelare imprenditori e datori di lavoro, ma non certo a scapito dei dipendenti.
Lei ha dichiarato alla stampa, più di una volta, che il crescente malessere negli uffici pubblici è legato all’assenza di leve motivazionali per i dipendenti, troppo spesso additati come scansafatiche ma in realtà quotidianamente impegnati ad erogare servizi di qualità a favore dell’utenza, malgrado l’assenza di un riconoscimento da parte dello Stato, non soltanto in termini economici, ma anche sotto il profilo meritocratico. Si tratta di un’affermazione forte, peraltro contenuta nella piattaforma rivendicativa che i sindacati del pubblico impiego di Cgil , Cisl e Uil hanno portato in piazza a Roma lo scorso 8 novembre, con la manifestazione nazionale “Pubblico6Tu”.
La mobilitazione ha ottenuto grande successo e ha ribadito, laddove ve ne fosse bisogno, la nostra attenzione nei confronti di molte categorie di lavoratori unite da una comune piattaforma rivendicativa: dalla scuola al privato sociale, passando per la sanità, le funzioni centrali e i servizi locali, senza dimenticare i comparti della sicurezza e del soccorso pubblico e il mondo universitario.
Abbiamo chiesto con forza, e continueremo a farlo, una vera riforma della pubblica amministrazione non solo a beneficio dei lavoratori, ma anche sotto il profilo della qualità dei servizi da offrire ai cittadini.
Congiuntamente a Cgil e Cisl, la Uil ha elaborato sette proposte, che partono, ovviamente, dall’esigenza prioritaria di riaprire la contrattazione per sbloccare salari e carriere, e mettono al centro la necessità di investire sulle competenze e stabilizzare il personale precario che spesso costituisce la spina dorsale di tanti uffici e realtà pubbliche.
Il riferimento alle competenze è legato, ovviamente, a nuovi percorsi di istruzione e formazione imperniati sulla crescita, che vedano il mondo dei saperi, della ricerca e dell’università protagonisti di un nuovo modello di sviluppo.
Altro punto essenziale della piattaforma è il nostro no convinto al dumping contrattuale nel privato che eroga servizi pubblici: stesso lavoro deve significare stessi diritti, che a loro volta devono tradursi in stesso salario.
Infine, ma non certo in ordine di importanza, esigiamo, oltre alla riorganizzazione complessiva del sistema dei servizi, anche quella degli enti e dei Corpi dello Stato, con particolare attenzione rivolta al comparto della sicurezza avanzato, che necessita di una rivisitazione in chiave migliorativa sia per quanto concerne l’equiparazione delle retribuzioni che la valorizzazione dei singoli Corpi con le loro peculiarità.
La UILPA Sicilia, da lei guidata, è particolarmente impegnata a rinsaldare il rapporto con i cittadini anche attraverso la promozione di iniziative che accendono i riflettori su temi nevralgici quali la salute nei luoghi di lavoro e la qualità della vita.
Di particolare successo e rilievo, in tal senso, è stata la tavola rotonda tenutasi al CNR di Palermo, dal titolo “Abbiamo a cuore la tua salute”, che ha visto il contributo di medici ed esperti a fianco del sindacato.
Sì, è stata un’iniziativa di grande successo, alla quale di certo ne seguiranno altre affini.
Oltre all’attività sindacale in senso stretto, legata alle rivendicazioni dei lavoratori, vogliamo organizzare e promuovere attività di pubblico interesse che coinvolgano i nostri iscritti e non solo.
L’informazione è per noi un aspetto importante sotto il profilo della partecipazione e del contributo che i nostri iscritti possono dare al sindacato stesso.
Nello specifico, alla tavola rotonda hanno partecipato esponenti della comunità medica e scientifica, per offrire ai partecipanti l’occasione di avviare una riflessione sul loro stile di vita, nella consapevolezza che salute e lavoro debbano sempre andare di pari passo.