Salvo il concorso di dirigente medico pediatria presso l’ASP 6 di Palermo: inammissibile il ricorso di una concorrente esclusa

La dottoressa O.M., di 47 anni, di Palermo aveva partecipato al concorso per la copertura di 4 posti di dirigente medico di pediatria bandito dall’ASP6 di Palermo ma non aveva superato la prova scritta; aveva pertanto avanzato una richiesta di accesso agli atti che però era stata differita al termine delle operazioni concorsuali. All’atto dell’approvazione della graduatoria la concorrente esclusa proponeva un ricorso giurisdizionale davanti al TAR Sicilia, lamentando, tra l’altro, l’asserito irregolare svolgimento della prova pratica nonché la presunta carenza di motivazione del giudizio conseguito nella prova scritta, e chiedendo l’annullamento, previa sospensione, di tutti gli atti concorsuali, nonché il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.

Si è costituita in giudizio una delle vincitrici del concorso, la dr.ssa Q.M. di 44 anni di Mazara del Vallo, rappresentata e difesa dall’Avvocato Girolamo Rubino, eccependo l’inammissibilità del ricorso e comunque chiedendone il rigetto, previa reiezione della richiesta cautelare, con vittoria di spese giudiziali. Già in sede cautelare il TAR Palermo, Sezione 1, aveva respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla ricorrente; da ultimo, esaminando il merito della controversia, il TAR Sicilia, Palermo, Sezione 1, Presidente il Dr. Nicolò Monteleone, Relatore la Dr.ssa Maria Cappellano, condividendo l’eccezione di tardività del ricorso avanzata dall’avvocato Rubino ha dichiarato il ricorso introduttivo inammissibile , condannando la ricorrente anche al pagamento delle spese di giudizio. Pertanto, per effetto della sentenza del TAR i vincitori del concorso resteranno in servizio, l’ASP non dovrà risarcire alcun danno alla ricorrente e quest’ultima dovrà pagare le spese processuali.

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