Sciacca, l’Agorà de La Nuova Primavera: con la scrittrice Monroy e il ceramista Palmeri, la cultura scende in piazza

Un salone culturale open-air è stato organizzato ieri sera dall’associazione politico culturale “La Nuova Primavera” di Sciacca che, alternando le discussioni su diverse tematiche artistiche è riuscito ad occupare l’intero pomeriggio dell’estate saccense con un modo tutto nuovo di fare cultura, portandola direttamente in piazza.

“Agorà è una parola greca che significa raccogliere, radunare. E’ il termine con il quale si indicava la piazza principale della polis nell’antica Grecia – afferma il segretario de “La Nuova Primavera”, Giuseppe Catanzaro – La nostra idea era quella di ripopolare la piazza. Di scendere in piazza e portare le nostre attività in un luogo di scambio trasversale dove si incontrano differenti culture e persone con storie diverse tra loro. – continua il segretario – Un modo per rinvigorire il confronto tra il popolo, inteso come gruppo di persone diverse tra di loro culturalmente, e la cultura stessa, cercando di ridurre il divario e avvicinare la gente alle diverse espressioni di formazione intellettuale, a prescindere dalla classe sociale”.

beatrice-monroy-libroLa serata si è aperta con la presentazione, da parte dell’associazione, dei tanti progetti realizzati durante tutto lo scorso anno da “La Nuova Primavera”. Durante questa tavola rotonda, tra l’esposizione delle opere del ceramista Palmeri, i libri della scrittrice Beatrice Monroy e l’estemporanea della giovane pittrice Elisa Vella, sono intervenuti nella discussione il presidente Laura Mandalà, il vice presidente Salvatore Termine, Andrea Montalbano, membro del direttivo e il segretario, Giuseppe Catanzaro.
Niente palchi né arzigogoli ornamentali, proprio come nell’antica Agorà, la cultura durante il tramonto di ieri è scesa in piazza Angelo Scandaliato a tu per tu con la gente del luogo. Un evento di grande spessore culturale; durante la manifestazione infatti è stato presentato il libro “Niente ci fu” edito meridiana, della scrittrice di Palermo, Beatrice Monroy.
L’incontro con l’autrice è stato discusso dal professore e scrittore, Salvatore Maurici, dalla dottoressa Simona Tavella e Margherita Ingoglia.
Il libro “Niente ci fu”, rinomato per la scrittura dell’opera, in modo magistrale racconta la vita di una donna, una giovane donna siciliana, il cui nome è rimasto impresso nella Storia. La protagonista di questa vicenda si chiama Franca Viola.
Il 26 dicembre del 1965 questa giovane donna di Alcamo, si ribella ad un sistema di uomini e leggi e a quel codice ancorato alle reticenze dittatoriali del regime fascista, il codice Rocco. In particolare all’articolo 544 che l’avrebbe costretta a sposare il suo stupratore, Filippo Melodia per riparare al disonore subito dalla famiglia. Il nome dei Melodia è legato a quello dei “Don” della Alcamo degli anni ’60 e la famiglia di Franca non ci sta. Si ribella al matrimonio riparatore. Quel “no” come il rumore di un cannone, risuonerà in tutta la Sicilia e poi nell’intera penisola, cambiando per sempre la storia italiana.

liborio-palmeriLa serata è stata inoltre intervallata dalla presentazione delle ceramiche artistiche del saccense Liborio Palmeri, che ha discusso della sua arte insieme al segretario Giuseppe Catanzaro. Le opere dell’artista siciliano, famose in tutto il mondo, hanno partecipato alla mostra itinerante “ICE-AICC” della ceramica artistica tradizionale, in Canada a Toronto, negli USA a Dallas, Atlanta, New York e San Francisco, e ieri sono rimaste in mostra nella piazza Angelo Scandaliato per l’intera serata.

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