Gli inquilini sono disperati, si rifiutano di abbandonare gli immobili non sapendo dove “rifugiarsi”. Sono stati dimenticarti dalle istituzioni, ecco perché disperati gridano che non usciranno nemmeno alla presenza dei carri armati. Angelo Renda, coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà, con una drammatica e circostanziata relazione e un raccapricciante dossier fotografico delle palazzine interessate da ordinanza comunale di sgombero, ha ufficializzato mediante fax ed e-mail, con i caratteri della massima urgenza, di incontrare l’ingegner Gandolfo Gallina, capo gabinetto dell’assessore regionale per le Infrastrutture e alla Mobilità e lo stesso assessore Carmelo Pietro Russo. All’assessorato di Russo fanno riferimento le competenze e l’attività in ordine agli adempimenti tecnici e controlli concernenti le opere pubbliche di interesse regionale, con un ruolo non trascurabile e diretto di Vigilanza su Enti di Settore, qual è appunto l’Istituto autonomo case popolari della provincia di Agrigento ch’è il colpevole, in assoluto, del grave disastro – lo sostiene Angelo Renda, coordinatore locale di Sinistra Ecologia e Libertà.
Il problema primario sono le necessarie risorse economiche per “accompagnare” le famiglie nelle spese di prima urgenza, in particolare l’affitto, e i servizi. Da più parti arrivano segnali e notizie, continua ancora il dirigente politico Angelo Renda, di vera e propria disperazione per gli “sfollati”. Da un lato l’Iacp fa “l’indiano”, mentre l’Ente Comune se non proprio “orecchie da mercante” ha formalizzato una delibera di giunta che accorda ad ogni famiglia e per due mesi 190.00 (centonovanta) euro, oltremodo insufficienti a coprire l’affitto di una casa, contratto di luce, acqua e gas. Un’offerta ritenuta, da gran parte della città, veramente scandalosa. Lo sguardo così è rivolto, come unico possibile “salvatore”, verso l’assessore regionale alle Infrastrutture Carmelo Pietro Russo per la messa a disposizione di notevoli e urgenti fondi che sono utili a far sì che le famiglie interessate possano fronteggiare i notevoli disagi a cui sono costretti a vivere! Certamente abbiamo potuto constatare, conclude l’esponente politico di Sel, che l’Amministrazione Comunale, colpevolmente, non ha un piano a medio e lungo termine che preveda di elargire, a titolo gratuito, sicura ospitalità a queste disperate 6 famiglie anche in modeste, ma sicure case individuate sul territorio crispino. Mai si era vista una pubblica Amministrazione riuscire a sottrarsi e sfuggire a qualsiasi solidarietà e collaborazione con altri apparati istituzionali, in particolar modo con le chiese di Ribera. Qualora non arrivasse un proficuo intervento a livello regionale, la situazione potrebbe esplodere in modo più preoccupante perché sono sotto gli occhi di tutti i “segnali evidenti di decadimento strutturale” di tutte le altre palazzine di Largo martiri di via Fani. Siamo sicuramente al cospetto di “avvisi premonitori” di altri futuri sgomberi. Questi avverranno se l’Istituto autonomo case popolari commissionerà un’ulteriore operazione di “verifiche tecniche” con altri “carotaggi” i cui risultati diranno che tutte le palazzine non sono più idonee per forti motivi di sicurezza.