No, non è una provocazione, ma un serio auspicio affinché il Presidente della Repubblica Napolitano, dia l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri a Beppe Grillo. Oltre ad essere l’unica soluzione per uscire dallo stallo istituzionale, credo sia anche giusto, essendo lui (rectius: il MoVimento 5 Stelle ma, lui, essendone il capo della forza politica come indicato nel programma depositato al Viminale), il capo politico, il vero vincitore. Non è neanche questa una provocazione.
Basta infatti vedere i dati elettorali che parlano chiaro. Alla Camera dei Deputati, il centro sinistra ha ottenuto 10.047.808 voti (4 partiti), il centro destra 9.922.850 voti (9 partiti) e il MoVimento 5 Stelle, da solo, 8.689.458 voti. Al Senato della Repubblica, il centro sinistra ha ottenuto 9.686.471 voti (6 partiti), il centro destra 9.405.894 voti (12 partiti) e il MoVimento 5 Stelle, ancora da solo, 7.285.850 voti. Non è quindi assurdo affermare che il vincitore, in tutti i sensi, è proprio Grillo, capo politico del movimento: i due schieramenti maggiori, hanno perso una valanga di voti, lui li ha conquistati, semplice il ragionamento, senza troppe elucubrazioni mentali. È lui il primo partito.
La fiducia, sarà assicurata dai due schieramenti, che legittimeranno il Governo del Paese. Saranno loro i controllori dell’azione politica.
Dopo diverso tempo, si avrà un vero governo politico, legittimato dal Popolo, il quale saprà di sicuro risolvere i diversi problemi sollevati in tutti questi anni. Le spinose questioni legate all’ambiente, all’acqua, alla spesa pubblica divorata dalla casta, il costo della politica e quanto altro necessario a far risollevare l’Italia. Il buon governo, il salario di cittadinanza… tanto si deve fare.
In questa delicata fase, Bersani e Berlusconi ed i relativi schieramenti, debbono pacificamente collaborare a ricostruire questo devastato Paese, far riacquistare la fiducia persa, alimentare i consumi e dare volano all’intera economia. Preferire una soluzione di tipo sviluppo-sostenibile e non del massimo profitto, cambiare l’ottica e la direzione dello sviluppo. Se uno schieramento avesse vinto, il discorso sarebbe stato diverso, sarebbe stato in diritto-dovere di accollarsi l’onere e l’onore del governo. Cos’ì non è stato. Nessuna coalizione ha vinto, dunque la soluzione prospettata è l’unica plausibile. Grillo, il vincitore, deve governare. Non mancano i ruoli di controllo, il Parlamento vigila e legifera: non c’è nessuna preoccupazione di destabilizzazione.
Diversamente, con l’incarico a Bersani o Berlusconi, o peggio ancora ad uno pseudo tecnico, l’ingovernabilità sarebbe assicurata. Invece, con Grillo, oramai rasserenato, la responsabilità politica dei due schieramenti si farà sentire tutta. Ed anche Monti sarà d’accordo.