Pronti ad intraprendere azioni eclatanti e di disobbedienza civile senza precedenti a difesa dei nostri diritti e del nostro territorio.
“Tutto da rifare!! Questa mattina abbiamo costatato che per la seconda volta gli argini creati per far lavorare la ditta “Gangemi” sull’alveo del fiume Verdura sono stati spazzati via dalla furia dell’acqua. Le copiose piogge delle ultime ore hanno ingrossato il fiume e riempito gli invasi tanto da costringere gli enti preposti a scaricare dalla diga “Gammauta” 30 metri cubi al secondo di acqua nell’alveo del fiume al fine di garantire la stabilità delle barriere di contenimento. Appare dunque chiaro che nel fiume Verdura non ci sono argini che tengono. Nel frattempo i cittadini continuano a subire i disagi creati dal crollo del ponte Verdura e dalla mediocre gestione dell’emergenza da parte delle istituzioni prima tra tutte del Prefetto di Agrigento che non ha ancora provveduto a chiedere lo stato di emergenza – che è cosa diversa dallo stato di calamità già dichiarato dal governo regionale – e a trasferire gli atti al Consiglio dei Ministri per l’approvazione. E’ mai possibile che non ci si renda conto che soltanto la Protezione Civile nazionale può operare in questa difficile situazione? Quanti soldi devono ancora essere spesi per poi trovarci di nuovo nella situazione di partenza? Se le istituzioni non intervengono immediatamente per fronteggiare l’emergenza in atto siamo pronti, insieme a comitati, associazioni, sindacati e cittadini ad intraprendere azioni eclatanti e di disobbedienza civile senza precedenti a difesa dei nostri diritti e del nostro territorio ancora una volta profondamente umiliato”.