Sul DDL Cirinnà il NIET di Marinello e la censura del presidente Grasso

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del senatore NCD Giuseppe Marinello.

marinelloErrori di metodo e di merito hanno condizionato in maniera negativa il disegno di legge sulle unioni civili che sarà votato oggi al Senato. La conduzione dei lavori da parte del presidente Grasso è meritevole di una dura e profonda censura. Infatti, è inaudito che un argomento che incide in maniera così decisa sulla coscienza, e più in generale sugli equilibri sociali ed umani, sia stato abbandonato alle determinazioni del governo. Un provvedimento che tra poco sarà votato dall’Aula senza alcun esame da parte delle Commissioni competenti e senza che i parlamentari abbiamo avuto il tempo e l’occasione per discuterlo e, eventualmente, modificarlo. A questo si aggiunge la decisione di applicare il voto di fiducia che di fatto, contravvenendo a quanto dispone il regolamento, impedirà il voto segreto su quelle parti del ddl che riguardano la coscienza e la libertà di determinazione dei singoli senatori. Un grave precedente che mai si era verificato in Senato”. Lo ha detto Giuseppe Marinello di Ap.
“Altrettanta responsabilità grava sul Partito Democratico” -aggiunge Marinello – “che si è impuntato su un testo base palesemente divisivo, inaccettabile e impresentabile sul piano costituzionale e culturale, affidato ad un relatore che in quella Commissione non ha mai dimostrato capacità di ascolto e sensibilità su un tema che invece imponeva il massimo di apertura e dialogo. Dinanzi a questo contesto va fatto perciò un forte plauso ad Angelino Alfano il quale è riuscito ad evitare il peggio, ottenendo un grande risultato sostanziale e politico e diminuendo gli effetti negativi sul piano sia culturale ed etico. Lo stralcio della stepchild è un suo successo politico, unito all’opera di dialogo e di mediazione portata avanti sia dal presidente Schifani e sia dal presidente della Commissione Giustizia D’Ascola. Ma altrettanto importante il richiamo agli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione ai quali sono state ancorate le formazioni sociali previste dal maxiemendamento del governo, senza alcun riferimento a quanto previsto dall’articolo 29. Nessuno quindi può omettere il dato che Ncd è stato determinante per indirizzare il provvedimento lontano dalle pretese del mondo Lgbt e della minoranza del Paese, che vuole imporre una visione della vita che non appartiene alla cultura e società italiana. Ciononostante ho deciso che non parteciperò al voto consapevole che il voto di fiducia di questa sera è un voto tecnico e non politico. Infatti, un conto è il riconoscimento dei diritti delle coppie e delle convivenze, altra questione è riconoscere alle unioni omosessuali i diritti che tendono ad emulare il matrimonio, aprendo così a scenari che vanno contro la sensibilità e la coscienza comune. La mia personale sensibilità, la coscienza ed il mio convincimento mi impongono di rispettare la natura umana, e consapevole del senso del limite che deve sempre guidare le libertà sia singole che collettive non parteciperò al voto. Prenderò atto del risultato che questa sera si determinerà nell’Aula di Palazzo Madama, ma il mio impegno a favore della famiglia uomo-donna, dei diritti dei bambini ad avere un padre ed una madre continuerà in tutte quelle sedi ed in quelle occasioni che consentiranno di rafforzare e qualificare la mia azione di cattolico impegnato nella società”, ha concluso Marinello.

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