Tarsu, Cga dà ragione al Comune di Marsala che, come Sciacca, ha proposto appello contro Tar.

Una sentenza del Cga dà indirettamente ragione al Comune di Sciacca sulla questione riguardante la competenza sulla Tarsu, il tributo per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. È quanto rende noto il sindaco Fabrizio Di Paola nel ricordare la procedura seguita dall’Amministrazione comunale, nel proporre appello alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale sulla determina relativa agli aumenti Tarsu decisi nel 2010. Il Cga di Palermo ha già accolto la richiesta di sospensiva del Comune di Sciacca.

Ora lo stesso Cga si è pronunciato su un analogo ricorso, entrando nel merito della questione. Il collegio ha accolto il ricorso del Comune di Marsala proposto contro il pronunciamento del Tar.
La sentenza del Cga, in buona sostanza, detta le regole del riparto di competenza in materia di variazione delle tariffe T.A.R.S.U. Secondo il Collegio, in Sicilia, ai sensi dell’articolo 4 della Legge regionale n. 9 del 2010, i costi connessi all’espletamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti in ambito comunale devono trovare integrale copertura finanziaria. Da ciò consegue che la rideterminazione delle tariffe a fronte del variare dei costi rappresenta un atto di fatto vincolato e scevro di elementi di discrezionalità. Ciò comporta, per il Cga, che la competenza ad effettuare la rideterminazione potrà riconoscersi al Sindaco, in luogo del Consiglio comunale, considerato che la normativa applicabile in Sicilia è rappresentata dall’articolo 13 della Legge regionale n. 7 del 1992, come integrata dall’art. 41 della Legge regionale n. 26 del 1993 e non, invece, dall’articolo 48 del T.U.E.L. (Testo Unico Enti Locali) che prevede che tale competenza spetti al Consiglio comunale.

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