La serie tv prodotta da Sky Atlantic e HBO (trasmessa su Sky Atlantic), creata e diretta dal regista partenopeo Paolo Sorrentino (premio Oscar nel 2014 per La grande bellezza), conferma l’altissimo livello artistico del suo autore, un vero e proprio fuoriclasse nello spaccare l’opinione del pubblico.
Lenny Belardo (Jude Law) è un giovane cardinale che, contro ogni previsione, viene eletto Papa.
Il nuovo pontefice, che prenderà il nome di Pio XIII, smentisce fin da subito i suoi elettori cardinali, convinti di poterlo facilmente controllare a causa della sua indole calma e del suo non proprio rilevante peso politico, dimostrandosi abilissimo nello sfuggire alle manipolazioni e tirando fuori un carattere estremamente tenace ed istrionico. Insomma, per certi versi e con le dovute proporzioni, il ritratto del capo di stato moderno. Il giovane Papa, però, è perennemente tormentato sia dall’ossessione dei suoi genitori, che lo lasciarono ancora bambino in orfanotrofio, sia dal suo rapporto con la fede stessa e con Dio.
L’opera di Sorrentino è travolgente con tutti i suoi pregi e difetti. Se da una parte la sceneggiatura in certi tratti è a dir poco surreale ed eccessivamente lenta, la tentazione di cambiare canale non attraversa mai lo spettatore per tutta la durata della puntata. La serie trasmette una costante sensazione che il colpo di scena sia pronto a fulminarci da un momento all’altro, per non parlare dell’interpretazione magistrale di Jude Law e di personaggi secondari (solo nella trama, non nel talento) quali Silvio Orlando nei panni del cardinale segretario di stato del Vaticano Angelo Voiello, porporato senza scrupoli e tifoso fanatico del Napoli, e Diane Keaton nel ruolo di sister Mary, la suora che ha accudito Lenny all’orfanotrofio e lo sostiene durante il suo “singolare” pontificato (da notare la t-shirt che indossa quando sveste gli abiti canonici della suora).
Photo by Gianni Fiorito
Una serie tv che rispecchia nella potenza del suo personaggio principale la stessa indole protagonista e sovrana del suo autore, di un geniale egocentrismo, capace di scatenare accesi dibattiti tra cattolici, praticanti e non, e atei. Che lo si apprezzi o meno, questo prodotto rappresenta nel panorama delle serie tv italiane una vera e propria cascata di acqua gelata nell’arido deserto o per restare in tema di papato, una grande fumata bianca.
