“Oggi nasce un’iniziativa bipartisan e mi auguro che tutti voi vogliate contribuire all’istituzione di un comitato promotore per un referendum abrogativo dell’art.38 dello Sblocca Italia, a cui noi stiamo già lavorando”. Così il senatore Antonio Scavone, vicepresidente vicario del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, intervenendo alla conferenza “Trivellazioni nel Mediterraneo” che si è tenuta questa mattina a Palazzo Madama insieme a Loredana De Petris (Sel), Antonio D’Ali’ (Forza Italia), Paola Nugnes e Gianluca Castaldi (Movimento 5 Stelle).
“Quello che stiamo trattando – ha aggiunto Scavone – è un argomento che passa sulla testa di tutti, un argomento che si scontra con lobby potentissime che decidono il bello e il cattivo tempo al di là della forza dei singoli governi. Quello che è avvenuto è un’indecenza. In Italia, prima dello Sblocca Italia, per le trivellazioni c’era una normativa rigorosa che prevedeva ben tre step per ottenere un’autorizzazione per le trivellazioni. Oggi si prevede uno step unico. Mi sembra folle che il governo decida di essere complice di tanta nefandezza soprattutto se si pensa al fatto che nel mare italiano ci sono 10 milioni di tonnellate di petrolio, una quantità ridicola, che si brucia in 6-8 settimane. Abbiamo presentato una mozione per bloccare tutto questo che ha raccolto quasi cento firme e non ci fermeremo. Vigileremo affinché il governo mantenga gli impegni previsti nel nostro ordine del giorno al ddl Ecoreati approvato dall’Aula di Palazzo Madama che prevede lo stop a nuove autorizzazioni. Dopo l’emendamento Gal che vieta l’uso di air gun, approvato qui in Senato nonostante il parere contrario del governo, continueremo la nostra battaglia su questo tema anche alla Camera. Il Mar Mediterraneo non si tocca”.