“U sapiti com’è” stasera a Calamonaci: un’alternanza vincente tra lacrime e sorrisi

locandinaSabato 22 febbraio a Calamonaci, nell’ambito della 5^ Rassegna Teatrale “Premio Giovanni Raffiti”, si aprirà il sipario per l’Associazione Teatrale Culturale Calamonac in Scena, che presenterà la commedia dialettale “U sapiti com’è”, il lavoro più noto di Francesca Sabato Agnetta (1877-1943), rinomata scrittrice e drammaturga palermitana.

L’autrice è tra le migliori rappresentanti dell’attività di Nino Martoglio e la sua vicenda artistica  è legata all’attività teatrale del grande attore Angelo Musco, mattatore catanese, al quale l’autrice era legata da teneri sentimenti, oltre che da vincoli artistici.

“U sapiti com’è”  è un intensa commedia dialettale: la scrittrice siciliana ha trasfuso nella sua opera uno spaccato della Sicilia d’altri tempi, una vita difficile, “diversa” e forse per questo più intensa e ricca di tante altre, la vita di un animo fanciullesco e ricco di valori, sullo sfondo drammatico dei borghi popolari, con la mentalità e i pregiudizi dei primi decenni del secolo scorso, dove, in un ambiente matriarcale, si intrecciano amori, gelosie e passioni ardenti.

Ma è soprattutto la storia di Cola, un ragazzo “diverso” che, nonostante il ritardo mentale, con il suo animo di fanciullo è capace di dare lezioni di saggezza ai “sani” e diventa una risorsa e un monito per gli altri, perché è colui che può dire sempre la verità.

sapiti come

“U Sapiti com’è” ha una trama che da una parte diverte per la comicità brillante degli interpreti, mentre dall’altra commuove per la sensibilità dello studio dell’animo umano: tra amori, tradimenti, intrighi, gag e topos siciliani, la vicenda andrà avanti fino al sorprendente finale.
E se è vero che nel teatro “è più difficile far ridere che piangere”, con questo spettacolo non rimarrete delusi in nessun aspetto: l’alternanza di lacrime e sorrisi vi farà guadagnare l’uscita del teatro, comunque vada, emozionati.

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