È stata presentata sabato sera, nella cornice dell’Auditorium di Predore, sul Lago d’Iseo, l’ultima silloge di poesie dello scrittore sambucese Enzo Randazzo dal titolo “Un Egizio triste”.
Il volume, introdotto dalla dedica alla nipotina Laura e dalla prefazione del critico letterario prof.ssa Daniela Rizzuto, raccoglie 45 poesie in ordine alfabetico e si conclude con la postfazione dell’editore, Gianni Iuculano.
Secondo il critico e relatore Prof. Nino Rosalia, le poesie, immagini dinamiche e stilizzate, non presentano una trama o una successione di avvenimenti collegati in un filo logico o cronologico, ma denotano un percorso interiore laborioso e metafisico: l’uomo in cammino verso la propria identità attraverso il pensiero della mitologia egizia, le sensazioni, le esperienze quotidiane e l’osservazione della Natura. L’Egitto, l’amore e l’amicizia sono dei valori universali, che vengono trattati in ogni silloge poetica o prosastica.
Nei versi di Randazzo i passeri volano nel cielo aprico, i pioppi, stagliati verso il cielo, suscitano speranze di sogni, le spighe del grano indorano le colline brulle, mentre i papaveri tingono di rosso le immense distese di campi, immergendoti in una dolcezza rasserenatrice. Enzo sostiene che la vita è stupefacente, anche se fatta di spine, di sconfitte, contrastata dalla società, che talvolta impedisce i successi, l’amore, la tranquillità. In queste poesie la vita è veramente vitalità e non tristezza e staticità. Anche gli schiamazzi dei bambini e la protesta degli affamati diventano veicolo di positività.
Secondo il professore Rosalia la vivacità ed il ritmo delle liriche sono determinati dalla mancanza dei verbi, dai versi quasi tutti chiusi, dai punti fermi e formati da una sola parola. Alla manifestazione è intervenuto anche l’assessore alla Cultura, Giovanni Milesi, che, a nome della Giunta, ha dichiarato di volere suggellare l’amicizia con lo scrittore siciliano con l’offerta di accoglierlo tra i cittadini di Predore.
Margherita Ingoglia