“Un misi a lu friscu” fa riflettere

un misi a lu friscuÈ giunta al penultimo appuntamento la 6^ edizione della rassegna teatrale “premio Giovanni Raffiti” al teatro Aldo Nicolaj di Calamonaci con la commedia “Un misi a lu friscu” in due atti di Paola Riccora, rappresentata sabato 7 marzo dalla compagnia Teatro e amicizia Allavam. La commedia ha avuto il merito di riempire il teatro, numerosi sono accorsi per per vedere la storica e consolidata compagnia di Ribera in un’opera per loro nuova.

Il tema è lo scambio di persona: un ricco  borghese per un misfatto compiuto ai danni di un poliziotto, cioè gli ha dato uno schiaffo, deve scontare un mese di carcere, al suo posto invece va in galera un suo amico povero, in cambio di soldi.  La scenografia è stata bellissima: un’elegante villa signorile con tanto di vista sul castello di Poggiodiana di Ribera, e l’ambientazione di  fine ‘800  ha fatto sì che i costumi dei personaggi facoltosi  risaltassero nella loro eleganza e raffinatezza, mentre gli abiti dei poveri richiamavano i miserabili di Victor Hugo, polverosi e rattoppati.

un misi a lu friscu1Il cast è stato molto numeroso, circa  dieci attori si sono susseguiti sul palcoscenico, dando la possibilità anche a dei volti nuovi di recitare e di spendersi in onore dell’arte con l’encomiabile guida dei veterani.  La commedia “Un misi a lu friscu” ha fatto riflettere: è sempre meglio assumersi la responsabilità delle proprie azioni, per quanto possano essere brutte e sbagliate, se non si vuole andare incontro a conseguenze addirittura più brutte di quelle che si sta cercando di evitare con sotterfugi e stratagemmi: non è giusto sfruttare e comprare  la povera gente per i propri interessi, rovinandone dignità e credibilità. Questa è una riflessione molto “verista” ma nella commedia il protagonista Enrico Cocuzza, indolente, scansafatiche e combina guai, interpretato dal sempreverde Stefano Palminteri, ne verrà miracolosamente fuori e completamente riabilitato grazie alla “magia” del teatro.

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