Azioni eclatanti contro chi mostra indifferenza verso l’Ospedale di Ribera.

OSPEDALE – IL SINDACO: “I DECRETI POSSONO ESSERE MODIFICATI E MIGLIORATI. NON ESCLUDIAMO AZIONI CIVILI, MA ECLATANTI DI PROTESTA”

paceOmodei“In merito all’ospedale di Ribera ribadiamo ancora una volta, considerato che non è consentito a nessuno esprimere sentimenti di rassegnazione sulle sorti del nostro nosocomio, che il decreto assessoriale del 2009 non è mai stato attuato e che i decreti sono emanati per essere rispettati. Come ho affermato alcuni giorni fa, non mi pare che, per quanto riguarda il nostro ospedale, durante questi anni il decreto sia stato rispettato. Inoltre, ribadisco che i decreti possono essere modificati e migliorati. Il decreto assessoriale del 2009, per esempio, è stato modificato a marzo 2010”. Lo afferma il sindaco Carmelo Pace.
“Considerato questo – aggiunge il Sindaco – ribadiamo che è proprio in questi momenti di incertezze e difficoltà che le istituzioni, anziché rassegnarsi, devono incidere sulle scelte del governo regionale e di conseguenza sulle scelte della Direzione Sanitaria provinciale. Nel nostro nosocomio, per esempio, sono stati spesi sette milioni di euro per la sala operatoria, possono ancora per tanto tempo rimanere inutilizzati sette milioni di euro dei nostri concittadini? Servono risposte immediate e concrete sul futuro del nostro ospedale. Risposte che servano a ripristinare il diritto alla salute di tutti noi”.
Poi il Sindaco aggiunge: “Tre deputati agrigentini, gli onorevoli Cascio, Firetto e Fontana, fanno parte della Commissione regionale Sanità, confidiamo anche nella loro sensibilità e nel loro impegno”.
Infine: “Affermiamo fin da adesso che, in assenza di risposte concrete in tempi immediati, quindi, nei prossimi giorni, ci attiveremo a difesa del nostro ospedale anche con azioni eclatanti. Azioni di protesta civile, ma eclatanti, coinvolgendo tutti i settori della nostra città: dalle istituzioni politiche, sociali e religiose ai commercianti; dalle associazioni culturali e sportive agli studenti di ogni ordine e grado; dai politici ai sindaci del comprensorio. Non escludiamo di scendere in campo con impeto per far sentire la nostra voce e per dare un segnale chiaro e forte a chi mostra indifferenza sul nostro ospedale e sul diritto alla salute di un territorio intero”.

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