Benedetto Vassallo: “Carmelo Pace chieda scusa ai riberesi”

Nota della redazione di oggi martedì 15 settembre 2015: il sindaco Pace, raggiunto telefonicamente, ha precisato di avere detto che i concittadini, bersaglio della sua critica, “sono come i testi di Amedeo”, nel senso che se li scrivono da sé, non negando tuttavia il senso allusivo della sua battuta fatta venerdì.
Noi che abbiamo assistito allo spettacolo di Fausto Leali, incluso il siparietto con Pace, dobbiamo riconoscere che la battuta infelice del sindaco era molto più prolissa di quanto la nostra sintesi l’ha resa. Infatti, Pace giocando sul fatto che Leali interpreta i testi di canzoni scritte da altri, mentre Minghi se li scrive da sè, ha tirato in ballo una polemica politica definendo i critici del Pizza fest “come i testi del cantante che verrà domenica”. Così abbiamo sentito e non c’è motivo di fraintendere il senso complessivo della sua infelice battuta, che è subito rimbalzata sui social network di mezzo mondo, inclusi gli stati esteri che ospitano fiorenti comunità di riberesi emigrati.

Per questa battuta, il cui senso non è stato da noi affatto frainteso, l’opposizione impersonata dal consigliere Benedetto Vassallo chiede conto e ragione al Sindaco Carmelo Pace, in una lettera che qui pubblichiamo integralmente, pur precisando che la battuta del Sindaco era molto più prolissa della sintesi che Vassallo ne fa. Il virgolettato “testi di Minghi” di Benedetto Vassallo non è attribuibile in senso letterale al Sindaco perché la dichiarazione di quest’ultimo al pubblico del pizza fest era molto più allusiva e meno esplicita. Ecco quanto scrive Vassallo:

Non si era mai visto un Sindaco offendere pubblicamente i propri oppositori politici in modo così puerile e volgare definendoli addirittura “testi di Minghi” solo perché osano criticare la sua creatura (il pizza fest, ndt) in una città che affoga nel degrado. A Ribera siamo all’indicibile. Qualche giorno addietro, Carmelo Pace, con atteggiamento sprezzante nei confronti di un giornalista che lo incalzava, confessò candidamente di essere riuscito a realizzare un’opera pubblica senza le opportune autorizzazioni, adesso un’altra caduta di stile che infastidisce anche i suoi stessi sostenitori. Al peggio non c’è mai fine.”

Precisiamo, in questa sede, che non abbiamo verificato se la scalinata sia stata ristrutturata con o senza le opportune autorizzazioni; se l’opposizione o la minoranza consiliare è a conoscenza di eventuali trasgressioni procedurali che li denuncino agli organi competenti. Fino a prova contraria il Sindaco e l’amministrazione rispettano le norme e non c’è motivo di dubitarne, anche se è vero che il Sindaco, in conferenza stampa, non ha negato la possibilità, “probabilmente” ha detto, che non si siano seguiti tutti i passaggi procedurali necessari.

scalinataVerrocchioAver ristrutturato la scalinata di via Verrocchio, a Seccagrande, ed aver organizzato una buona festa – incalza comunque Vassallo – non legittima nessuno, e men che meno il Sindaco di Ribera, all’offesa nei confronti di chi pensa che prima dei festini vengano il decoro urbano, l’abbassamento delle tasse ed altri provvedimenti di interesse prioritario per la vita quotidiana delle persone.
Il signor Pace – prosegue il consigliere del Megafono – dimentica l’importanza istituzionale ed educativa, oltre che simbolica, del ruolo di Sindaco e si sta ergendo a simbolo del deterioramento morale e politico oltre che amministrativo e culturale che imperversa a Ribera negli ultimi tempi. Forse la sbornia elettorale gli ha fatto dimenticare che lui è il Sindaco della città, non il bellimbusto di una parte della stessa.”

Qui prendiamo con le pinze la successiva dichiarazione di Vassallo con cui attribuisce al Sindaco la responsabilità di “avere dribblato la normativa edilizia”. Ripeto, se ci sono violazioni di legge chiunque può farle presenti alle autorità competenti e non dica allusivamente e genericamente che il sindaco “non rispetta le regole”. A quali scorciatoie si riferisce Vassallo, di solito molto puntuale nel citare norme e articoli di legge?
E se il Sindaco Pace potesse dimostrare, carte alla mano, di avere le carte in regola e di avere seguito tutte le norme edilizie?

Un Sindaco che si pavoneggia di avere dribblato la normativa edilizia beneficiando della propria influenza e che schernisce, attraverso l’insulto, chi la pensa diversamente si comporta in modo disdicevole e diseducativo nei confronti dei cittadini. Il rispetto delle regole e delle opinioni altrui sono principi fondamentali del vivere civile e non possono essere travolti proprio da chi avrebbe il compito di imporli agli altri oltre che di osservarli.”

Il “beneficiando della propria influenza” è un modo di scrivere allusivo che non rende giustizia al principio di essere chiari ed espliciti, l’immagine del Sindaco che, secondo Vassallo, “non rispetta le regole” non può passare se non corroborata da dati circostanziati e denunce alla procura di competenza, per il resto è condivisibile l’opinione di Vassallo secondo cui “Chi riveste ruoli istituzionali ha l’obbligo civile e morale di dare il buon esempio e di educare al rispetto delle norme e delle idee di tutti”.
Così prosegue Vassallo nella sua critica: “Con quale coraggio un Primo Cittadino pretenderebbe il massimo rispetto della legge sull’abbandono dei rifiuti dopo avere cercato facili scorciatoie nel realizzare un’opera pubblica?”.

A quali scorciatoie si riferisce? Il Sindaco non ha detto in conferenza stampa di avere seguito delle scorciatoie, ha semplicemente detto, rispondendo alla domanda del giornalista, che “probabilmente” le modalità di realizzazione non hanno seguito una procedura burocratica consolidata, ma non ha detto chiaramente “non si può fare”, pur “chiedendo perdono per quanto fatto”.
Infine, Vassallo invita “Carmelo Pace ad acquisire consapevolezza e rispetto del proprio ruolo, ad evitare di far cadere nel ridicolo la più importante carica istituzione della città ed a chiedere scusa, non ai suoi critici, ma ai suoi concittadini. Ribera non merita tutto questo” –  conclude la nota.

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