Bionda o scura? No, “Pizzo Gemellaro”, la birra fatta in casa con gli amici

vella venturella trioloPreparare la birra in casa non è un mistero di pochi eletti o dei popoli nordici. È un procedimento relativamente semplice, come ci spiega Giovanni Vella, padre fondatore della birra soprannominata “Pizzo Gemellaro” dal nome dell’omonima fonte d’acqua prescelta. La preparazione della birra rappresenta un hobby e un divertimento per gli amici che vi collaborano.
Bionda o scura? Tutto dipende dalla tostatura dei cereali: più è intensa la tostatura più scuro sarà il colore della birra prodotta. Scopriamo così che anche a Ribera un gruppo di amici si cimenta nella preparazione artigianale della birra, prodotta per l’autoconsumo.

Come è nata la tua passione per la birra?
«Durante un soggiorno di poco più di una settimana in Irlanda sono stato introdotto alla produzione della birra da un sedicente druido, depositario di ricette antichissime. Eravamo un gruppo di persone e abbiamo bevuto delle ottime birre. All’interno del gruppo si era creato un clima particolare, infatti intorno al rituale della birra si era venuta a creare un’atmosfera quasi surreale, molto affascinante».
Ritornato a Ribera hai voluto provare a produrre la birra da te?
«Sì, ma forte di un principio: durante questo soggiorno dedicato alla birra, la rivelazione fondamentale è stata che l’ingrediente fondamentale è l’acqua, al di là dei cereali e della loro tostatura. Così mi sono cimentato nella ricerca della fonte d’acqua che ho intercettato in una fonte che si origina in quel di Burgio, una fonte d’acqua che poi è risultata idonea per la produzione della birra, fatte le dovute analisi. Da qui ho avuto l’idea che una birra fatta con quell’acqua potesse essere l’unica al mondo. Insieme ad un gruppo di amici, tra i quali Peppe Venturella, Leonardo del Caffè dell’Angolo ed altri, abbiamo iniziato la preparazione di questa birra».
Oltre l’acqua, dove vi procurate gli altri ingredienti?
«Il luppolo che utilizziamo viene dall’Olanda, mentre i cereali sono nostrani: una miscela di cereali, principalmente orzo e piccole percentuali di avena e frumento».
Birra bionda o scura?
«Le produciamo entrambe. La differenza tra una birra bionda e scura sta essenzialmente nella tostatura dei cereali che vengono utilizzati. I cereali vengono trattati affinché germoglino per ottenere il famoso malto e poi tostati: più intensa è la tostatura, più sarà intenso il colore della birra prodotta. Nel caso della birra scura è la tostatura dei cereali che dà quel caratteristico sapore di liquirizia».
Modalità di preparazione e tempi di produzione.
«Questi cereali vanno a fermentare con l’aggiunta di lieviti selezionati che ci procuriamo da aziende specializzate. Avendo tutti gli ingredienti pronti, si procede alla fermentazione della birra in recipienti di acciaio. Poi la birra viene rifermentata in bottiglia, con l’aggiunta di zuccheri si fa sì che i lieviti si riattivino e rifermentino in bottiglia per garantirle la schiuma e le bollicine.
La durata della fermentazione dipende molto dalle condizioni ambientali esterne. Questa birra è stata preparata in inverno e la sua produzione ha richiesto circa due mesi».

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