Calamonaci, in un clima algido la storia di “Serafina” commuove i presenti.

moncada burgio “È una storia straordinaria, intima, struggente, che quasi ti sconvolge e porta a chiederti: è una storia vera?” – esordisce così uno stoico Raimondo Moncada, l’unico dei relatori a togliersi il cappotto nella gelida sala convegni del museo Etno-antropologico di Calamonaci, in occasione della presentazione del romanzo “Serafina” di Anna Burgio. Nel tardo pomeriggio di domenica 9 dicembre, in un clima algido si è così dipanato il racconto commosso di Moncada sull’eroica figura di “Serafina”, portandolo ad interrogarsi: “È mai possibile che una donna possa avere avuto un destino così duro?”
moncadaMoncada ha presentato l’autrice del libro, Anna Burgio, definendola “una ragazza che colpisce per il suo carattere, a tratti schiva, sempre con un passo indietro.” Anna Burgio, che di mestiere fa l’assistente sociale, ha pubblicato il suo primo romanzo “Serafina” nel 2007, in prima edizione con l’editore “Città del Sole”; nel 2011 ha vinto anche un premio per il racconto “Il seno ferito, storia di un cancro quasi buono”.
In “Serafina”, spiega l’autrice, “ci sono due voci narranti: quella di Serafina Farrauto e quella di Anna Burgio. Il romanzo racconta la storia di una donna realmente esistita morta di parto all’età di 32 anni, ma il libro descrive anche tanti altri aspetti: Racalmuto, i modi di dire, il dialetto, i mestieri dell’epoca, il lavoro nelle miniere e le occupazioni domestiche delle donne.”
L’uomo non ne esce bene? – domanda Raimondo Moncada ad Anna Burgio, che così risponde: “quest’uomo in particolare (il padre di Serafina) non ne esce bene, un mondo visto dagli occhi delle donne di quel periodo è giocoforza critico verso l’uomo, al quale è riservato più un predominio formale più che reale, essendo la donna, soltanto in apparenza sottomessa, il perno centrale della famiglia.”
lucia alessi“Una bambina che nasce e vive a Racalmuto, poi con i genitori va in America, poi ritorna a Racalmuto, lascia una povertà per toccare con mano la miseria, ha un barlume di felicità, poi si sposa…” – Raimondo Moncada presenta così le tragiche vicende di vita di Serafina, compiendo anche il miracolo: la sua umanità, unita a quella degli altri relatori, contribuisce a riscaldare il clima altrimenti freddo della sala del museo. Alla brava Lucia Alessi, Moncada affida anche il compito di leggere alcuni passi del romanzo: “Salpammo da Palermo il 1916… – comincia così il racconto dell’esperienza di emigrazione in America, a New York dove Serafina, insieme alla mamma e agli altri emigrati, vengono accolti come merce: “spogliati nudi, lavati e disinfettati…” È qui che il sogno americano si infrange nel vissuto quotidiano del ghetto di Ellis Island, finché Serafina, nel 1919, non ritorna in Sicilia, portando con sé “un orologio a pendolo fantastico, ricordo della progredita America..”
emigrantiUna breve parentesi di felicità, con l’esperienza del matrimonio e la gioia della maternità, purtroppo lascerà il posto, nel cuore di Serafina, alla più atroce sofferenza: “La mia rigidità è stata abbattuta dall’esercizio della sofferenza. Ero una madre senza i miei figli” – è l’amara riflessione della donna protagonista di questo romanzo.
Nell’ultimo degli interventi, la signora Rosa Vacante ha letto ai presenti la sua poesia “L’Emigranti”, in cui si raccontano le peripezie dei siciliani emigrati in America in cerca di fortuna, non sempre raggiunta.
A fine presentazione, ai presenti è stata offerta una degustazione a base di prodotti tipici territoriali conditi a base di olio extravergine d’oliva, gentilmente offerto dal frantoio oleario di Gaspare Sarullo.

L’assessore del Comune di Calamonaci Pino Spinelli ha portato i saluti del Sindaco Inga ed ha ringraziato il Curatore Responsabile museale Anette Vassallo per le tante iniziative culturali che hanno animato la vita del Museo civico, sin dalla sua apertura al pubblico. Unica nota dolente il freddo intenso patito dai presenti, a nome dei quali Raimondo Moncada non si è lasciato sfuggire la battuta rivolta a Spinelli: “Assessò, qualche stufa no?”.

 

Davide Cufalo

Davide Cufalo

Direttore responsabile di SicaniaNews. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Momenti di vita locale, AgrigentoNotizie, Agrigentoweb e Palermo24h. Visita il suo Blog.

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