Franco Vita Gaiezza, musicista riberese d’adozione: “riscoprire e valorizzare il territorio attraverso la musica e l’arte.”

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Sono e sarò sempre un introverso votato al bene collettivo”. Così definisce se stesso il professore di solfeggio presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Arturo Toscanini” di Ribera, Franco Vito Gaiezza. È una persona poliedrica ed eclettica, con diversi interessi, come quello di diffondere l’amore per la musica, in particolar modo classica e lirica nel territorio. Gaiezza ha al suo attivo exploit di grande interesse nazionale ed internazionale, nonché anni di onorata carriera nel campo della musica classica. Il professore Gaiezza ha iniziato a studiare il piano con il padre Ettore Gaiezza, diventando in seguito un organista e pianista.

È attualmente docente di Teoria, Solfeggio e Dettato musicale presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Arturo Toscanini” di Ribera. È proprio qui nella città crispina che il professore Gaiezza ha conosciuto il nostro Carmelo Russo, diventandone un grande amico e pensando di iniziare a collaborare insieme per le varie iniziative che lo stesso Carmelo, fondatore del gruppo su Facebook “Orange Town”, promuove e organizza. Dal loro ammirevole connubio di intenti, accomunati dal fatto di essere entrambi votati al bene collettivo, è nata infatti l’iniziativa gratuita “Ribera: Ieri, Oggi e… Domani” che si svolgerà domenica 30 marzo alle ore 18.30, presso il Salone Auser in corso Margherita n° 266.

Da quanto tempo insegna qui a Ribera?
“Io insegno da 23 anni in istituto. La mia materia “teoria musicale e solfeggio” è sicuramente una materia ostica e difficile ma necessaria poichè, pur essendo una materia complementare, dà le basi per diventare un professionista, un musicista.
La mia storia è un po’ particolare. Io sono nato a Roma, vivo a Palermo da oltre 30 anni e, siccome io non guido, ho preferito stabilirmi definitivamente a Ribera. 
Amo i piccoli centri. Ribera è a misura d’uomo, già a Palermo è più difficile viverci: troppo caotica.”

Riguardo Ribera, cosa pensa del suo attuale panorama musicale?
“In questi 23 anni ho notato la qualità musicale sia degli allievi, sia dei diplomati. Abbiamo dei musicisti di altissimo livello che vivono nel territorio: Ribera, Sciacca, Agrigento. Proprio a Ribera abbiamo famiglie intere di musicisti, potrei citare la famiglia Caltagirone: tutti musicisti e di indiscusso livello; per citarne due, Raffaele si è diplomato qui da noi con il vecchio ordinamento, ha continuato con il nuovo sistema universitario e adesso è un violinista di tutto rispetto. Anche Lorenzo ha lavorato
Alla Scala e in diversi teatri in qualità di tenore. Sono tanti i musicisti che vivono il territorio e cercano di diffondere la cultura e la musica.”

Lei pensa che a Ribera come altrove la musica classica possa interessare e avere un riscontro favorevole?
“Certo, senza ombra di dubbio, tanto è vero a Ribera c’è una tradizione di bande, almeno due o tre. Quando si parla di banda si parla di tradizione classica. E’ un errore guardare il bandista con disprezzo, quasi a considerarlo un musicante. La banda infatti è foriera di tutte quelle caratteristiche che fanno parte della musica classica. Posso citare Beethoven, e le sue sinfonie ricche di stilemi bandistici.”

Qual’è la sua opinione riguardo la musica tradizionale siciliana?
“Qui apriamo un concetto esteso: ci sono parecchi musicisti che si occupano di folk siciliano, infatti alla manifestazione del 30 marzo parteciperanno, tra i tanti, anche Totò Castelli, il quale da anni si occupa di folk siciliano e di recupero di materiale musicale antico. Non dimentichiamo nel’800 la presenza di un musicista, compositore, tra l’altro classico, considerato il pioniere dell’etnomusicologia italiana:
Alberto Favara ha raccolto centinaia e centinaia di musiche. Ma, attualmente, oltre a Totò Castelli, Ezio Noto diffonde musica popolare con uno stile contaminato da altri generi.”

Pensa possa interessare ai giovani di oggi?
“Penso possa interessare ai giovani adeguatamente stimolati. Certo c’è una certa preponderanza verso i nuovi percorsi musicali, c’è la
new age, la fusion, c’è il rock, l’hard rock, il metal ecc. Il problema è che tutte queste nuove forme di fare musica vengono veicolate dai media; ma una volta che il giovane riesce a sentire musica classica di un certo tipo, o musica folk di qualità, secondo me si appassiona sul serio. Io almeno ho avuto la riprova più volte, con i ragazzi dell’istituto.”

Lei quale musica ascolta? Ascolta soltanto musica classica o anche altri generi?
“Grazie a mio padre, purtroppo morto quando io avevo solo 10 anni, ho ereditato una grande apertura verso tutti i generi musicali, proprio nel periodo di formazione da bambino: per me tutto fa storia, tutto è necessario. Come potremmo dire del resto che i
Pink Floid, i Genesis non abbiano fatto la storia? Non obbligherei, è una brutta parola didatticamente parlando, però esorterei alla conoscenza della musica rock. Ormai è musica classica. Io non ho particolari pregiudizi, si ricordi comunque la mia professione di organista, per queste ragioni sono legato alla musica organistica e al suo fondatore: Johann Sebastian Bach. Quello è il primo amore.”

Mi parli di questo evento che ci sarà giorno 30.
“L’evento del giorno 30 marzo si organizzerà all’Auser di Ribera che è in corso margherita 266. Devo ringraziare Totò Castelli e alla sua ospitalità. E’ duplice lo scopo di questo evento, perché intanto ricordiamo Giuseppe Ganduscio: intellettuale pacifista, poeta, cantante che difendeva tra l’altro la musica folk siciliana e i canti tradizionali siciliani; a tal proposito ricordo un’affermazione della stessa Rosa Balistreri “Io devo ringraziare Ganduscio per essermi appassionata alla musica folk siciliana”. L’evento, inoltre, è in ricordo di Nicola Riggi scomparso l’anno scorso: appassionato di canto, e tenore; anche se non concluse gli studi in conservatorio, era un conoscitore di storia riberese e siciliana. La manifestazione è abbastanza articolata: c’è il folk siciliano, poi ci sarà un brano di mio padre, pure compositore di liriche in siciliano; con la partecipazione di altri strumentisti. Una cosa particolare da ricordare è che eseguiremo un valzer, in prima assoluta, riscoperto e ritrovato grazie all’amicizia profonda che mi lega a Lillo di Cesare, un pianista di Menfi. Si intitola “Le sirene di Seccagrande” conosciuto dai vecchi e ormai dimenticato, in stile belle époque che ho trascritto per piano e violino. E’ la vera chicca della serata.

L’autore è Giuseppe Castagna e dovrebbe essere stato il direttore della prima banda di Ribera a fine ’800 inizio ’900. Dalle notizie che ho appreso da Carmen Zito e da suo padre Raffaele Zito violinista; Cinà avrebbe dovuto essere il violinista che accompagnava Castagna. Ci sarà la partecipazione di Piera Grifasi, cantante lirica di Ravanusa, abbastanza conosciuta nel territorio partecipando più volte a musical e opere in Sicilia, Italia e all’estero: ha una voce di rara bellezza. Proprio a lei consegneremo un premio alla carriera.”

Così da quando ha conosciuto Carmelo Russo le capita spesso di collaborare con lui?
“Questo connubio può apparire strano ma non lo è: Orange Town si occupa di scoprire e di valorizzare il territorio, ma non è tanto distante dai propositi della mia associazione e dalla vita che io svolgo da anni, appunto quella di riscoprire e valorizzare il territorio attraverso la musica e l’arte.
Ci tengo infatti a sottolineare: domenica la manifestazione sarà gratuita e sarà finanziata solo ed esclusivamente da me, con un piccolo contributo del Comune di Ribera. L
e cose si fanno comunque al di là di interessi e guadagni personali.

Franco Vito Gaiezza ha accompagnato con il piano diversi cantanti di notevole fama e collaborato per tanti teatri ed eventi musicali importanti. E’ stato ospite in diversi programmi radiofonici su Rai3 in qualità di organista e pianista. Inoltre è stato fondatore e presidente dell’Associazione Musicale “Albert Schweitzer” di Palermo organizzando Festivals, Convegni e Conferenze sulla musica antica. Ha inciso e prodotto alcuni cd su Hildegard e su Liszt. Ha fatto l’attore recitando sia in cortometraggi che in film con registri e attori di fama internazionale. E’ anche un compositore, tra i suoi componimenti ricordiamo tre canti di morte per soprano.

Intervista a cura di Mirella Ciliberto

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