Promuovere l’agricoltura tramite Beautiful, la più seguita soap opera al mondo. “Immaginate Ridge (Forrester) che beve il succo d’arancia siciliano e mangia le arance perché gliele porta l’amico che viene dall’Italia….” – così esemplifica il piano di comunicazione 2011-12 del Ministero, con un impegno di spesa pari a 18 milioni di euro, il ministro delle politiche agricole ed alimentari Saverio Romano, ospite venerdì pomeriggio a Ribera per partecipare al talk show “Le D.O.P – I.G.P. come valore aggiunto”, che si è svolto presso il locale Neptun sul lungomare di Seccagrande. Ha moderato l’incontro Martino Ragusa, giornalista esperto agronomo, che ha presentato, oltre al Ministro Romano, i big della politica locale made in Ribera, quali il Sindaco di Ribera Carmelo Pace, gli on.li Antonello Antinoro (fino ai 18 anni ha vissuto nella città crispina) e Giuseppe Ruvolo, e gli altri operatori del settore agricolo: Federica Argentati, presidente del distretto agrumi di Sicilia, Giuseppe Pasciuta, presidente del consorzio di tutela Arancia di Ribera DOP, Attilio Interdonato, presidente del Consorzio di tutela Limone Interdonato IGP. Si è fatto attendere l’agrigentino Michele Cimino di Forza del Sud, ex assessoreregionale per l’Agricoltura, arrivato con un po’ di ritardo, il quale ha poi proposto da brillante oratore, che difende a spada tratta la categoria degli agricoltori in un accesso di autocritica alla classe politica, manco fossimo in campagna elettorale, il modello leghista di ricatto al governo Berlusconi: o fai qualcosa per l’agricoltura o vai a casa, questo, in sintesi, il suo messaggio. In realtà Cimino ha interpretato bene gli umori e i malumori del pubblico presente, come, ad esempio, quelli del dirigente Giovanni Caruana della Cia e di alcuni agricoltori risentiti che hanno abbandonato la veranda, sede del talk-show, in segno di protesta. Infatti, durante il dibattito, interpretato secondo il modello del talk-show autoreferenziale, la croce delle difficoltà in cui versa l’agricoltura è stata fatta cadere sui produttori agricoli, perché giudicati – almeno dal tenore delle argomentazioni proposte – incapaci di innovare e diffidenti verso l’associazionismo.
Alla domanda di Martino Ragusa “Il marchio Igp è servito a qualcosa?”, Federica Argentati ha così risposto: “È stato un valore aggiunto, ma fino ad un certo punto, a causa della grande frammentazione dei marchi privati e della mancanza di normative che incentivino la comunicazione e l’informazione al consumatore”. Il ministro Romano ha detto: “Da soli non si va da nessuna parte: i consorzi, i distretti servono perché mettono insieme gli uomini e le risorse per meglio rispondere ai mercati, che oggi chiedono o la qualità, o la quantità. Se si offre la qualità, allora questa deve essere supportata da un quantitativo sufficiente a coprire la fetta di mercato richiedente. E per farlo bisogna per forza di cose mettersi insieme.”
Il Ministro ha infatti spiegato che alle grandi potenzialità della nostra agricoltura, con prodotti di qualità e di eccellenza, si associano alcune criticità, il fatto, ad esempio, che non ci sono O.P. (organizzazioni dei produttori n.d.r.) a sufficienza; inoltre, per rimediare ad un problema di comunicazione tra le istituzioni, le organizzazioni di categoria e dei produttori, il ministro ha annunciato che il 13 novembre 2011 a Cremona si svolgerà la 1^ Conferenza Nazionale sulla Agricoltura, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra i diversi soggetti e di elaborare una proposta unitaria per le diverse agricolture. Fa effetto sentire che i prodotti della nostra agricoltura saranno ospitati, con il piano di comunicazione predisposto dal Ministero delle politiche agricole ed alimentari, all’interno di soap opera internazionali tipo Beautiful, con l’acquisto di spazi specifici e l’introduzione di alcuni elementi che possono essere visti dai potenziali consumatori-clienti. Come a dire, laddove non può la sostanza del prodotto di qualità, interviene l’immagine, quell’elemento persuasivo che invoglia all’acquisto dei prodotti della nostra agricoltura. Dulcis in fundo la proposta del ministro Romano di distribuire a fini promozionali gli agrumi negli stadi di calcio: “Lo possiamo fare subito!”
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