Inside Out, gioiello d’animazione per grandi e piccini

mammapapaInside Out, appena visto al Cinema. Che dire, bellissimo film di animazione, ultimo gioiello della Disney Pixar, per la regia di Pete Docter.
Tanto bello da essere molto coinvolgente e ricco di immaginazione, da stuzzicare chi lo vede per la prima volta a rivederlo un’altra volta. Coinvolgente, perché seguiamo passo passo le peripezie nella vita reale di un bimba di nome Riley, appena sradicata dal Midwest per seguire mamma e papà a San Francisco.

Le isole della personalità
Le isole della personalità

Geniale la scelta di rappresentare l’universo della mente umana come un orizzonte sterminato di settori, scaffali, luna park e isole: quella della Famiglia, dell’Hockey, del Divertimento e soprattutto dell’Onestà, che costituiscono altrettanti aspetti della personalità di Riley. Isole tanto fragili ancora alla sua età, quanto in graduale costruzione…

Le cinque emozioni
Le cinque emozioni
cabina
Le 5 emozioni in Cabina di Regia

Cosa si agita, quali emozioni abitano la mente di una bambina di soli 11, che non riesce ancora a trovare una sua dimensione nel nuovo contesto in cui è stata catapultata?
Molto semplicemente Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, che sono le cinque emozioni principali, tra le tante possibili, selezionate dai creativi della casa di animazione Pixar. Dette emozioni lavorano, talvolta confusamente, talaltra in sinergia, per mantenere l’equilibrio emotivo di Riley, aiutandola ad affrontare le sue varie esperienze di vita. Fanno tutto ciò all’interno di una cabina di regia, altamente sofisticata, dalla quale cercano di controllare i momenti di vita della piccola, prevenendo il peggio, grazie a Paura, evitando ipocrisia e stupidità umane tramite Disgusto, con Rabbia, invece, concedendole di arrabbiarsi per rivendicare rispetto e giustizia, un elemento tanto pericoloso quanto necessario a volte.
Rabbia, però, altamente irascibile di colore rosso, non sempre è buona consigliera, ci eviterebbe tante uscite infelici, se solo considerassimo pienamente le conseguenze delle nostre azioni.
Gioia, il vedere sempre i lati positivi nelle cose, può tenerci alla larga dal musone, o dalla Tristezza razionale di colore blu, o da altre emozioni (negative?) che non ci aiutano a crescere. Tristezza è la più temuta dalle altre emozioni, perché si vuole, ed è anche giusto, che Riley alla sua età sia felice, però si possono sempre considerare negative alcune emozioni?

Gioia e Tristezza
Gioia e Tristezza

ricordoE’ proprio nel gioco delle reciproche emozioni, Gioia e Tristezza, che non trovano un punto di equilibrio, che si attiva l’avventura nella mente di Riley. Catapultate fuori dalla plancia di comando, Gioia e Tristezza si avventureranno fra insoliti e fantasiosi “sottomondi”: la memoria a Lungo Termine, gigantesco archivio contenente biglie colorate coi ricordi, la spaventosa e oscura caverna dell’Inconscio, il parco Immaginalandia, la desolata discarica dei Ricordi perduti, la camera dell’Astrazione dove le figure, rappresentante a metà strada tra cubismo e Mirò, pian piano si dematerializzano, perdendo profondità e diventando bidimensionali.

L'amico immaginario di Riley che piange caramelle
L’amico immaginario di Riley che piange caramelle

Se l’acritica sensazione di euforia, o di gioia, molto spesso costruttiva più che distruttiva, fosse quella dominante anche in età adulta sicuramente qualche problema di personalità latente c’è sotto. Il film comunque non abbonda di psicologismi, fila liscio come l’olio, lo seguiamo, da pubblico adulto, in maniera attiva e partecipata. Ci emoziona, ci preoccupa quando la bimba medita il proposito di fuggire di casa, i genitori sono allarmati, non si sa che percorso prenderà l’esistenza d’ora in avanti di Riley? E se incontrasse il lupo cattivo?

gioiaNiente di tutto ciò, il treno dei pensieri della bambina saprà trovare la sua strada, se la bambina è sveglia, invece, mentre lei dorme, ci si ritrova nel mondo dei sogni dove un’attenta squadra di lavoro, con tanto di regista e attori, si fa carico di rielaborare, in un’ottica comunque tranquillizzante, i ricordi del giorno di Riley, salvo imprevisti derivati dal disordine emotivo di Riley…

Si può considerare, il viaggio emotivo della bambina protagonista, davvero disordine o normale processo di crescita, dove è indispensabile tralasciare alcuni ricordi del passato, “ristrutturare e rivedere” alcune aree della personalità per adeguarsi al nuovo contesto di vita ed elaborare le nuove esperienze, senza troppo rinchiudersi in se stessa? Lasciamo la risposta agli attenti spettatori, grandi e piccini, che andranno a vederlo al cinema.

Davide Cufalo

Davide Cufalo

Direttore responsabile di SicaniaNews. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Momenti di vita locale, AgrigentoNotizie, Agrigentoweb e Palermo24h. Visita il suo Blog.

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