Intervista con Stefano Palminteri, guida della giovane compagnia teatrale “Calamonaci in scena”.

IMG_20140219_185116Parla ai nostri microfoni Stefano Palminteri attore della compagnia teatrale riberese “Teatro e amicizia Allavam” nonché registra della compagnia teatrale “Calamonaci in scena”.

Dalle sue parole si evince un grande amore per il teatro, per la recita e l’arte. Stefano non si limita soltanto a recitare ma segue con grande passione e attenzione gli attori della compagnia calamonacese, i ragazzi infatti seguono con entusiasmo i suoi consigli facendone un’esperienza di vita oltre che artistica.
Stefano è un grande amico e collaboratore di Enzo Raffiti, direttore artistico della rassegna teatrale di Calamonaci.
In primis Stefano ci tiene a ribadire che tutti possiamo essere attori. Per lui il teatro è addirittura terapeutico: aiuta a superare i nostri problemi e a conoscere meglio se stessi. Stefano parla con semplicità e freschezza; esalta con commovente orgoglio, quasi paterno, la bella realtà che si è venuta a creare a Calamonaci con il suo teatro Aldo Nicolaj e la sua seguitissima rassegna teatrale annuale “Premio Giovanni Raffiti”.

Teatro-NicolajFiore nel deserto questo teatro, curato con amore e attenzione proprio da impareggiabili persone come Stefano ed Enzo. Persone che si spendono in onore dell’arte, della cultura, della collaborazione e dell’amicizia valori che ormai, purtroppo, non sono più valutati abbastanza.

Stimolato dalla nostre domande, Stefano Palminteri affronta un discorso più ampio sulla vita e sul teatro, esaltando quel piccolo gioiello che è diventato il Teatro di Calamonaci e la sua realtà artistica:

IMG_20140219_183030La commedia che sarà rappresentata sabato 22 febbraio si chiama “U sapiti com’è” e l’ho vista tantissimo tempo fa qui a Ribera. Mi è rimasta nel cuore e mi ha colpito perché era piena di significato. E’ una commedia brillante ma che allo stesso tempo fa pensare e infine fa commuovere. E’ la storia di una famiglia matriarcale cioè incentrata sulla figura della madre Sagati che hai due figli, Gaetano e Cola. Quest’ultimo è di una semplicità unica. Per lui tutto è nuovo, una scoperta, solo una cosa riesce a dominarlo ed è la mamma alla quale è molto attaccato. Ciò che dice la mamma si deve fare, è legge.
Quest’opera l’ha scritta una palermitana Francesca Sabàto Agnetta, ed è ambientata nei primi del novecento, infatti in alcuni passaggi della commedia si parla di Garibaldi. Questa commedia nasce in tre atti ma noi tramite dei passaggi particolari abbiamo pensato di renderla in due atti con un’opera di adattamento, non di riscrittura, anche perché il finale non è quello originale ma ho modificato qualcosa.
Le musiche sono quelle dell’antichissima tradizione siciliana e ci hanno aiutato tantissimo Enzo Argento, Peppe Smeraglia, Pippo Provenzano e due ragazzi, Luca Lapaglia e Ciro Zambito. Inizialmente ho collaborato con Enzo Argento e successivamente con Pippo Provenzano. Ci siamo affidati anche a Peppe Smeraglia esperto di musiche tradizionali, e Luca Lapaglia e Ciro Zambito le hanno registrate. Io curo la regia di questa commedia e precedentemente sono stato alla regia di altre 5 commedie.
In “sapiti com’è” ci sono dei ragazzi che non hanno mai recitato, ma a Calamonaci sta succedendo una cosa meravigliosa: cioè che tutti stanno mettendo il massimo impegno, sono collaborativi al massimo e si fidano ciecamente dei miei consigli. Infatti si è creato un rapporto molto bello fra di noi e, anche se è da tanto tempo che recito, la soddisfazione che sto avendo con l’esperienza della regia è una cosa unica. Devo dire che questa di Calamonaci è una bellissima realtà: le rassegne annuali sono partite senza alcuna ambizione tanto tempo fa, ma con l’entrata in scena di Enzo Raffiti c’è stato il salto di qualità. Io, essendo vicepresidente della Fita, Federazione teatro amatori, conosco di conseguenza molte compagnie teatrali, che ho presentato a lui che si è fidato ciecamente di me e ha saputo continuare bene sulla strada che gli ho segnato.
Per quanto riguarda Calamonaci sono convinto che sia una realtà molto bella dove hanno recitato compagnie chiamate amatoriali ma che di amatoriale non hanno ben poco in quanto alcune sfiorano il professionismo e, nelle serate finali di alcune rassegne, abbiamo avuto perfino Iannuzzo e la sua compagnia teatrale a recitare per noi. Siamo orgogliosi sia della rassegna teatrale annuale sia di questo piccolo gioiellino che abbiamo a Calamonaci che è il teatro. E vogliamo crescere e fare ogni anno di più, sia nel ricercare compagnie teatrali che offrano sempre il meglio, sia nel migliorare l’organizzazione.
Una cosa che ha avuto molto successo sono le degustazioni tra il primo e il secondo atto. Così si è data l’opportunità a dalle aziende di Calamonaci e soprattutto di Ribera di far conoscere i loro prodotti e specialità tipiche.
Il tetro per me è diventato come un lavoro. Recito nella compagnia teatrale riberese “Teatro e amicizia Allavam”. Ho da sempre desiderato di recitare, però quello che m’impediva di farlo era la mia grande timidezza e che proprio il teatro mi ha aiutato a superare. Apprezzo molto Pirandello e De Filippo, ho pensato anche di fare qualche commedia sul genere drammatico, ma la gente esce per divertirsi e ridere così offriamo commedie brillanti e divertenti, non nego che a volte però vorrei misurarmi con un genere diverso.”

Intervista curata da Mirella Ciliberto

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