L’Africa di Palermo. Padre Messina e la città tra ‘800 e ‘900.

africa palermoSi è inaugurata sabato 2 marzo scorso la mostra fotografica dal titolo “L’Africa di Palermo. Padre Messina e la città tra ‘800 e ‘900“, curata dallo storico dell’arte e della fotografia Erminia Scaglia in occasione del centenario della Chiesa del Corpus Domini della Casa Lavoro e Preghiera fondata dal sacerdote palermitano nel 1912.
Attraverso questa esposizione la congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità di Don Orione – con la quale l’ordine delle suore Orsoline del Sacro Cuore si è fuso alla morte del fondatore, padre Messina appunto – vuole evidenziare il rapporto significativo tra l’istituzione della Casa e la città di Palermo. Le immagini esposte vanno dalla fine del XIX secolo a tutto il XX secolo fino agli ultimi anni di attività della casa, risalente al 2006, anno in cui è stata chiusa per inadeguatezza delle strutture alle norme vigenti di sicurezza.

mostra palermoL’esposizione è strutturata in pannelli dove le immagini si accompagnano alla cronistoria dell’apostolo della carità: i primi anni di sacerdozio dopo la formazione presso i padri Filippini di Palermo; l’attività tra i poverissimi di Sant’Erasmo, quartiere che egli definiva l'”Africa di Palermo”; l’apertura della prima Casa di lavoro e preghiera per la bambine presso la casina del principe Alessandro Tasca di Cutò; l’apertura della cosiddetta casa di Buonriposo per i bambini; gli interventi a favore degli orfani ed abbandonati a seguito di innumerevoli terremoti e provenienti da più parti d’Italia; l’istituzione della congregazione femminile e l’ampliamento della stessa Casa di Lavoro e Preghiera nonostante il continuo ostruzionismo ricevuto dai maggiorenti; i lavori per l’edificazione e le attività della casa; gli interventi contro la cosiddetta “Lupa” fascista; l’incontro con i benefattori baroni Sgadari di Lo Monaco, contessa di Montalbo, principessa Pignatelli, imprenditore Bellotti e le avversità cui dovette fare fronte a seguito delle molte inimicizie dovute a giudizi affrettati sul proprio operato (Ernesto Basile, riviste satiriche, controlli da parte della Curia), l’incontro col Papa, l’approvazione della congregazione, i solenni funerali per le strade cittadine e il riconoscimento coram populo della sua importante opera.
Infine un breve profilo biografico sulla persona del sacerdote Giovanni Messina e delle sue grandi doti umane: la semplicità, la povertà, l’umiltà. La sua icona è spesso rappresentata con un carretto trainato da un asino con il quale attraversava le strade della città per chiedere ogni sorta di provvigione per i propri “piccoli” sempre affamati e bisognosi di ogni sorta di assistenza. Si definiva “un asino che trascina un altro asino”, un bellissimo esempio di carità operosa ancora di grande attualità.
All’inaugurazione erano presenti Suor Carla Tonelli, legale rappresentante dell’Ente Casa Lavoro e preghiera, l’assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla, l’architetto Sebastiano Triscari autore del restauro della chiesa e del salone grande, l’avvocato Paola Catania, presidente dell’ANDE in qualità di moderatrice degli interventi, il vicepresidente dell’ottava circoscrizione di Palermo, avv. Marcello Longo, orionino doc, l’architetto Cinzia Carollo, curatrice del restauro delle cornici dei dipinti della collezione della casa. Infine l’editore Ottavio Navarra che ha annunciato pubblicamente di voler pubblicare il libro relativo all’esposizione, che verrà presentato il 24 maggio prossimo, in occasione dell’anniversario della morte di Padre Messina.
La mostra resterà aperta tutto l’anno fino a marzo 2014.

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