Degna della migliore orazione shakespeariana l’atto di accusa dell’avv. Serafino Mazzotta rivolto al Sindaco di Ribera Pace, inchiodato alla proprie responsabilità per avere approvato l’aumento della tariffe del servizio idrico. Un servizio, quello reso dalla Girgenti Acque, che lo stesso Sindaco non avrebbe esitato a definire “eccellente”, durante l’audizione sulla gestione da parte di Girgenti Acque che si è svolta martedì 10 dicembre in Commissione “Ambiente e Territorio” dell’Assemblea Regionale Siciliana. (Ndr: la lettera che ci è stata inviata dall’avv. Mazzotta è da attribuire alle associazioni “Il Ponte, Sos Democrazia e Sora Acqua” e ai partiti del Megafono, Ribera 5 Stelle, SEL e PD ).
«La superiore presa di posizione – scrive Mazzotta in una nota sottoscritta insieme con le associazioni “Il Ponte, Sos Democrazia e Sora Acqua” e i partiti del Megafono, Ribera 5 Stelle, SEL e PD – è quantomeno discutibile (per non dire priva di alcun serio ancoraggio alla realtà quotidiana) ma ha il pregio di fare finalmente chiarezza: “Carmelo Pace sta dalla parte di Girgenti Acque”».
Pace viene tratteggiato dal novello Marco Antonio (leggasi Mazzotta) come il Bruto di Shakespeare: is an honourable man (uomo onorabile). Non si può parlare male di lui, Bruto, perché è vero che ha assassinato Cesare, la verità della discutibile gestione del servizio da parte di Girgenti Acque, ma lo ha fatto comunque nel superiore interesse della collettività.
Eccellente, Pace.
«E, del resto, che Pace stesse dalla parte di Girgenti Acque è cosa nota almeno da quando, nel corso del Consiglio d’Amministrazione dell’Ato idrico di cui lui faceva parte, approvò i nuovi piani tariffari» – spiega l’avvocato Mazzotta nella filipppica sottoscritta dalle associazioni e dai partiti summenzionati.
Pace, il Bruto della verità (la discutibile gestione del servizio reso da Girgenti Acque), dimentica però quanto egli stesso dichiarò il 16 ottobre del 2013:
“Nel centro crispino – scriveva Bruto in una nota – è in corso in questi mesi una profonda riflessione da parte del Consiglio Comunale e Amministrazione sulla gestione dell’acqua da parte della Girgenti Acque e sul nuovo ruolo che essa dovrà assumere nella nostra Ribera. È indispensabile, presa ormai coscienza del problema, passare subito dalle parole ai fatti. Tutte le forze politiche stanno contribuendo a questa riflessione collettiva, discutendo e condividendo fra loro le varie problematiche sulla Girgenti Acque, proponendo azioni concrete da mettere subito in campo”.
«Dimentica, – prosegue la nota di Antonio – che il 7 ottobre del 2013 ebbe a dichiarare “Abbiamo scoperto che spesso capita che le bollette siano calcolate sulla base di letture dei contatori che poi, si rivelano essere inesatte…. Siamo dell’idea che servano iniziative importanti finalizzate a sensibilizzare le istituzioni affinché la gestione del servizio idrico ritorni ad essere pubblico. Non capiamo, infatti, perché nonostante il risultato del referendum sia stato chiaro, ancora non si sia fatto nulla per attuare il passaggio del servizio da privato a pubblico. Crediamo che tutto ciò debba essere fatto al più presto, ma nell’attesa, auspichiamo che già nelle prossime ore vengano compiute azioni che migliorino l’attuale servizio”.
Dimentica, il suo Comunicato Stampa, datato 2 agosto 2013, in cui affermava “Alla luce delle problematiche relative ai recenti scoppi fognari, alle bollette esose che continuano ad essere recapitate ad alcuni utenti, alle lunghe ore di attesa che si registrano ogni settimana presso lo sportello riberese, ho convocato la Girgenti Acque presso il Palazzo di Città”.
E che dire della denuncia che lo stesso Sindaco è stato costretto a presentare proprio a causa dei disservizi di Girgenti Acque?
Però, secondo Pace, il servizio offerto da Girgenti Acque è eccellente.
Non è che questo giudizio di Pace – conclude Mazzotta – è collegato alle accuse (il 15 ottobre 2013) di Girgenti Acque al mondo politico di averla usata “solo quando gli faceva comodo”, di aver “cavalcato l’onda Girgenti Acque per avere visibilità, per ottenere consensi che si trasformano in voti”, di averla sfruttata “solo ed esclusivamente a proprio vantaggio”?».
