Lunga nota del Sindacato Cgil, a firma del segretario provinciale Massimo Raso, sulle emergenze in atto nel territorio di Ribera e Villfranca, l’una relativa alla chiusura del ponte, l’altra, invece, alla difficoltà a raggiungere la zona dove è sepolto lo sfortunato operaio Mario Cardinale. Secondo Raso, ci si deve augurare che questa Provincia non venga lambita da calamità naturali, perché se l’efficienza dello Stato (e della Regione) è quella che abbiamo visto all’opera nello scenario di Villafranca e di Ribera, siamo veramente preoccupati.
Ecco il testo della nota della Cgil:
“A Villafranca, un operaio di una cava è ancora sotto le macerie e non si riesce a liberarlo. A Ribera da 12 giorni è crollato un ponte, determinando un danno enorme all’economia ed alla vita civile di una Provincia e siamo ancora a discutere di come fare. Due casi diversissimi, ovviamente, ma che ci descrivono la stessa incapacità di tutto l’apparato e degli organi dello Stato di intervenire con immediatezza, efficienza ed efficacia. Possibile che in una provincia, che pure ha conosciuto il dramma del terremoto, non si sia nel tempo strutturata una capacità di pronto intervento e stabilito il necessario coordinamento tra tutte le forze in campo? Possibile che in tempi davvero rapidi non sia possibile far intervenire in qualsiasi parte di questa nostra nazione, gruppi attrezzati ed addestrati a far fronte a questo genere di calamità? Possibile che soluzioni “pronte all’uso” come quelli suggerite (i ponti in ferro del tipo Bailey o similari che addirittura si affittano!) o lo stesso ricorso al Genio Militare siano stati esclusi e si lavora su soluzioni che prolungano ancora questa agonia. Perché? Noi non vogliamo limitarci a restare solo attoniti ed impotenti di fronte a tutto questo, chiediamo che a partire da quello che è successo si faccia una riflessione seria in tutti i Comuni sullo stato dei mezzi e dello stato della protezione civile in questa provincia e comune per comune. Ma soprattutto chiediamo che si rivedano le scelte fin qui compiute e si proceda in fretta. Bene lo stato di proclamazione di “calamità naturale”, anche se tardivo, ma non si perda più nessuna giornata: si restituisca in fretta Mario Cardinale alla Sua Famiglia, verso cui va tutta la nostra fraterna vicinanza, e si restituisca una viabilità degna della civiltà a questa provincia, alla sua economia, ai suoi abitanti”.