Rivela, iniziativa di Carmelo Russo e Aurelio Quartararo. E’ un calendario, è un momento culturale e musicale, è un evento patrocinato dall’amministrazione comunale oppure no, è una conferenza stampa? Forse un po’ tutte queste cose, a dar lumi sull’iniziativa firmata Orange Town del calendario Rivela 2015, presentato ieri presso la sala convegni Emanuela e Giovanni Ragusa, il buon presentatore Franco Millefiori: “il calendario rappresenta la valorizzazione di quei momenti urbanistici che passano in secondo piano, delle bellissime cose che abbiamo a Ribera”. Momenti urbanistici, che cosa significa?
Dell’incuria in cui versano molti monumenti o siti di interesse urbanistico è responsabile sia il disinteresse dell’amministrazione civica, sia lo scarso senso civico dimostrato da alcuni cittadini.
La bellezza da sola nulla può se disgiunta dai controlli e dalle sanzioni elevate a chi sporca, ecco allora che il progetto “Salviamo le piazze” portato avanti dal gruppo Orange Town di Carmelo Russo, con il contributo di vari sponsor locali, è la misura del disinteresse verso gli spazi pubblici da parte dell’amministrazione civica non in grado di garantire arredo urbano, piante rigogliose e pulizia ad esempio nei luoghi “protetti” dall’associazione di cui Russo è presidente.
In altre parole, se i pubblici servizi a Ribera funzionassero allora verrebbe meno l’utilità di tante iniziative meritorie portate avanti dal gruppo Orange Town. Così non è, infatti si rende necessario l’intervento di associazioni o privati cittadini per sopperire alla mancanza di igiene e decoro urbano.
In alcuni casi l’intervento del privato, che non ha altre finalità che ridare decoro alla città di Ribera, funziona, in altri casi invece no, come nei tanti numerosi casi di ditte private o associazioni che hanno chiesto in gestione tante aiuole pubbliche per poi lasciarle nel degrado più assoluto. Il pubblico non funziona, cioè l’amministrazione civica, nel garantire l’igiene e il decoro di alcuni spazi pubblici, il privato tuttavia funziona soltanto in rarissimi casi, come nel caso del gruppo di Orange Town. L’iniziativa del calendario serve a raccogliere donazioni finalizzate a ridare lustro e decoro ad alcuni spazi pubblici. Allora le tasse che i cittadini pagano al Comune di Ribera, sotto forma di IMU TARI o TARES, a che servono se non a esigere dal comune servizi e controlli più efficienti?
La bellezza salverà Ribera, ne siamo proprio sicuri? Alla realizzazione del calendario Rivela hanno collaborato tante splendide ragazze riberesi: “una foto è un racconto – spiega Franco Millefiori – che va oltre l’immagine, le foto raccontano il nostro paese”. Dunque proviamo a dare una spiegazione di cosa raccontano: raccontano la musicalità e la bellezza del nostro territorio, raccontano di integrazione e di momenti di condivisione, raccontano di modelle e talenti nascenti, di monumenti e di spazi dimenticati. Il senso più profondo del calendario è allora la condivisione della bellezza, di spazi pubblici, il tentativo di recupero di uno spazio collettivo che si fa fatica a percepire come proprio, quello spazio pubblico vissuto dalle nuove generazioni come qualcosa di alieno, avendo difficoltà a sentire come proprio ciò che è sporco e abbandonato nel degrado al suo destino.
La villetta solitaria è il riferimento di molti, infatti il centro abitato di Ribera si espande a dismisura verso il mare con lottizzazioni selvagge, si amplifica la rete cittadina, si cementifica laddove prima era campagna, si fanno nuovi piani regolatori. Ribera sembra aver perso il suo cuore vitale, la piazza, non ha più un centro storico, tanti edifici abbandonati all’incuria sono la misura del tentativo spasmodico di ampliare la dimensione del paese oltre i propri ristretti confini di cittadina piccolo borghese.
Intanto però ammiriamo la bellezza e godiamoci la musica del maestro Gaiezza, degli studenti del Toscanini e di Ezio Noto, grazie ad Orange Town.