Il Partito Democratico non si dà pace, per la scelta infelice del Sindaco di Ribera di nominare assessore la moglie del dimissionario vice sindaco Giuseppe Cortese. Questo è il contenuto di una nota stampa diffusa oggi:
“Carmelo Pace non si smentisce mai. Ancora una volta si fa beffe della legge e dei cittadini di ribera sostituendo il vicesindaco Peppe Cortese con la moglie. Siamo profondamente amareggiati e costernati:
– per l’incapacità di Carmelo Pace a resistere alle pressioni dei suoi “compagni di avventura” ai quali è completamente assoggettato, tanto da svilire importanti decisioni politiche a semplici “questioni familiari”;
– per la maniera vergognosa con cui ha trattato le donne di ribera che, evidentemente, ritiene tutte incapaci di stare nella sua giunta, tanto da arrivare a sostituire Cortese con … “lo stesso Cortese vestito da donna”;
– per il modo indegno con cui ha portato Ribera alla più negativa ribalta delle cronache nazionali di tv e giornali, con un danno incalcolabile all’immagine della città (altro che promozione turistica!!!);
– perché insinua nei cittadini il legittimo dubbio che all’interno del palazzo comunale vi siano fatti e questioni talmente “riservate” che non possono essere portate a conoscenza di persone “estranee” alla giunta;
– perché sta dimostrando a tutti la sua incapacità e inadeguatezza ad amministrare la nostra città.
Il partito democratico di Ribera confida in un sussulto d’orgoglio dell’intero consiglio comunale, affinché si metta freno alle continue dissennatezze di questo sindaco.
Il Partito Democratico di Ribera
Come giudicate il metodo di scelta utilizzato dal Sindaco Pace per garantire la presenza di donne nella sua Giunta?
- Fuori luogo, perché esempio di gestione nepotistica del potere. (91%, 125 Voti)
- Appropriato, stante le dimissioni di Cortese. (6%, 8 Voti)
- Appropriato dal punto di vista della forma, ma sostanzialmente inadeguato. (4%, 5 Voti)
Totale Votanti: 138
*Questa manifestazione d'opinione non ha alcuna finalità statistica ed è anonima.
Qualcuno ha la memoria corta e dimentica quando un consigliere comunale indicò il proprio socio come assessore.