Dalla dedizione e passione per il vino, creatura vivente per i greci al punto di associarlo al dio Dioniso, nasce la serata “San Martino di Pietrino”, evento festaiolo coniato da Pietro Gentile in quel di Ribera.
Una tradizione che ormai dura da 12 anni, ci informa il creatore dell’evento.
“Siamo alla terza edizione in locali pubblici” – puntualizza Pietro sorseggiando un calice del suo vino prodotto in casa. Un blend “80% Nero d’Avola e 20% Cabernet, una festa per persone speciali.”
E’ così trascorso in allegra compagnia un sabato sera riberese al Circoletto di Santino Pinelli che in quanto a fiuto per l’animazione e il divertimento sano, senza eccessi, è una autentica calamita.
Trovare e riscoprire il piacere di stare insieme a Ribera, con bimbi, familiari e giovani coppie a presenziare l’evento è davvero un’idea brillante sulla quale puntare anche in futuro per rimpolpare le presenze in un centro storico tristemente spogliato delle sue presenze.
Qual è la molla che ti spinge a organizzare l’evento ogni anno?
“L’ evento è ormai diventato una simpatica occasione per passare una bella serata con gli amici di sempre, e con gli amici cultori con i quali ci confrontiamo da pari a pari, faccio anche parte di un gruppo di amatori del vino denominato VinIncontro. Un gruppo di persone che ci cimentiamo con l’assaggio e la produzione di vino. Ci incontriamo periodicamente per degustare dei vini, diventa una bella occasione di conoscenza e crescita di questo mondo di cui abbiamo una passione in comune, ci scambiamo opinioni e ci confrontiamo sui vari aspetti che vanno colti in un vino: colore, profumi, palato , oltre che confrontarci sulle esperienze di vinificazione che ognuno di noi conduce. Ma soprattutto il vino diventa occasione per coltivare una bella e costruttiva amicizia.”
Cosa rappresenta il tuo evento, nella giornata di San Martino dedicata al vino nuovo?
“E’ un’occasione conviviale per stare insieme, ognuno dà il proprio contributo con qualche pietanza, si mangia, si beve e si sta in allegria e in compagnia”.
A chi dedica questa edizione del San Martino di Pietrino?
“Dedico questa edizione ai miei amici che mi sostengono e mi sono vicini nella organizzazione di questo evento. Siamo persone cui piace divertirsi e ci sappiamo divertire. Questa sera è anche presente il presidente del gruppo Vinincontro, Antonio Gullo, consulente prezioso in quanto esperto conoscitore del vino.
Cosa dà in più alla serata (chiediamo scherzosamente)?
“Già la sua presenza basta” – risponde divertito Pietro.
Allora più seriamente chiediamo ad Antonio Gullo, “questo vino com’è?”
La sua risposta non lascia dubbi circa la sua competenza… in materia di vino:
“E’ pronto per berlo, presenta buoni profumi. Ottimo, vino appena spillato, ha un colore rosso rubino con riflessi violacei e una bella vivacità di colore, al naso profumi di frutta con sentori erbacei e speziati, in bocca secco, buona acidità e con tannini non troppo aggressivi.
Questo vino ha un buon potenziale di miglioramento” – chiosa Gullo, lasciandoci di stucco ma pienamente soddisfatti della risposta.
In fondo se i greci ricercavano il principio di tutto, l’archè che dà origine alle cose individuato ora nell’aria, ora nell’elemento liquido, ora nel fuoco, ora nell’essere in quanto essere, i seguaci di Dioniso in realtà, menadi e satiri danzanti, lo avevano già trovato nel vino.
Il giovane dio Dioniso che arrivò in Grecia dall’oriente rappresentava, secondo Plutarco, l’elemento liquido in natura, non soltanto il vino, ma anche la linfa che scorre nelle piante. Il vino, per prima cosa, rappresenta il fondamentale elemento di comunione con Dioniso e colui che lo beve diviene έυθεως, indiato, cioè divinamente ispirato come la gran parte dei partecipanti alla festa di San Martino firmata Pietrino.