Ospitiamo sulla nostra testata la riflessione dello pneumologo Nenè Mangiacavallo che in un post pubblicato sul suo profilo di FB “invita a non abbassare la guardia e a rispettare le essenziali misure anticontagio.”
Per documentare le preoccupanti situazioni cui fa riferimento Mangiacavallo, alleghiamo alcune immagini scattate sul lungomare di Seccagrande la notte di sabato 8 agosto.
E’ notizia di queste ore che il presidente della Regione Sicilia Nello Musimeci ha appena firmato l’ordinanza con precise indicazioni da fare applicare, vale a dire controlli e ingressi limitati nei locali e negli esercizi pubblici, con sanzioni fino al massimo previsto per i trasgressori, oltre a misure sanitarie speciali per contrastare il diffondersi del Coronavirus tra i migranti sbarcati sul territorio isolano.
“Per la stragrande maggioranza dei miei concittadini il problema del l’infezione da coronavirus sembra definitivamente risolto e lo considerano soltanto un cattivo ricordo.
Purtroppo sbagliano, ed i fatti di questi giorni lo confermano. Il numero dei contagi in Sicilia è in costante aumento ed oggi è stato diagnosticato un caso di COVID nella vicina Cattolica Eraclea. Non ho alcuna esitazione nel sostenere che la situazione è delicata e che desta qualche preoccupazione. Basta entrare in un esercizio pubblico per capire che le mascherine, obbligatorie per legge,non vengono utilizzate nemmeno su richiesta degli avventori; basta fare un giro a Seccagrande per verificare che la movida serale e notturna assembra migliaia di persone, molte delle quali arrivano in pullman dai paesi vicini dove, responsabilmente hanno già adottato misure restrittive.
I protagonisti della movida, inoltre, si mantengono ad una distanza interbuccale di 10 centimetri, ignari dei rischi che corrono e del pericolo che rappresentano per l’intera incolpevole comunità. Oltre a richiamare tutti, me compreso, al rispetto delle norme di civiltà, prima che sanitarie, mi permetto di ricordare alle Autorità competenti che sulle loro spalle grava la responsabilità del controllo ed, in alcuni casi, della applicazioni delle sanzioni per chi non rispetta le norme.
Capisco che la “leggerezza” può favorire l’economia, ma può anche rappresentare un grandissimo problema per la salute pubblica. Sarebbe ora che, oltre a pensare ai piaceri dell’estate si pensasse anche al dovere della tutela della salute.”