Tramuta e Cortese bocciati dai nostri lettori. Quando la Politica è un costo più che un beneficio…

La politica di Ribera è sempre più autoreferenziale: parla e dialoga con se stessa. La dialettica si è spenta, inutile ricordarlo alla classe politica nostrana che solo in apparenza si rinnova quando, in realtà, perpetua se stessa da anni. Degno del migliore politichese il documento politico congiunto di Pid, Mpa, Pdl, Udc, Api, Indipendenti e Grande Sud con cui i rappresentanti politici di questi partiti rinnovano il sostegno e la fiducia all’amministrazione guidata dal Sindaco Pace. Traspaiono dalla lettura di questo “documento” del consenso bulgaro i concetti di lealtà, coesione, amicizia. Tutti insieme appassionatamente per il “bene” comune della città. Stupefacente, il bene di platoniana memoria, vuoi vedere che i nostri politici sono anche colti?
Mi scendono le lacrime agli occhi: abbiamo la migliore delle amministrazioni possibili e neanche lo sapevamo! L’operato della Giunta comunale è “produttivo” non a giudizio dei cittadini, ma secondo il giudizio formulato dal mondo politico che parla di sé e giudica se stesso. Immaginate l’imparzialità di giudizio del mondo politico. Ma quanto sono aperti e solidali tra di loro questi nostri politici che danno anche un giudizio di loro stessi.

Giuseppina Spataro, il futuro assessore?

In realtà il documento annuncia l’ingresso di una donna in Giunta e non perché qualche assessore sia venuto meno ai suoi doveri, semplicemente perché bisogna adeguarsi alla normativa. Cose da libro Cuore.
Ma vediamo come la pensano, invece, i nostri lettori a proposito dell’operato di alcuni componenti della Giunta comunale: l’85% dei nostri lettori, per un totale di 107 voti, boccia l’operato di Baldassare Tramuta e Giuseppe Cortese, “per non avere saputo gestire alcune delle deleghe loro affidate” – così recitava la manifestazione d’opinione aperta il 20 agosto 2012 e chiusa due settimane dopo. A giudizio dei nostri lettori, che hanno espresso un voto democratico, soltanto in 19 la pensano diversamente, cioè il 15% dei votanti. Sono ovviamente numeri da non prendere in senso statistico, in quanto non possono rappresentare l’universo degli elettori di Ribera, ma una loro parte sì.
L’85% che giudica negativo l’operato di Tramuta e Cortese è, secondo noi, un abisso difficilmente colmabile, anche nell’ipotesi che si impostasse una reale inchiesta sulla popolazione. Eppure i rappresentanti dei partiti politici del Pid, Mpa, Pdl, Udc, Api, Indipendenti e Grande Sud giudicano produttivo il lavoro della Giunta. E se lo dicono loro, chi siamo noi per negare il loro profondo convincimento? Ecco invece cosa dicono i risultati della manifestazione d’opinione:

Siete d'accordo con la richiesta di dimissioni di Baldassare Tramuta e Giuseppe Cortese, per non avere saputo gestire alcune delle deleghe loro affidate?

  • Sì, perché deludenti entrambi (85%, 107 Voti)
  • No, perché hanno agito con onestà (15%, 19 Voti)

Totale Votanti: 126

*Questa manifestazione d'opinione non ha alcuna finalità statistica ed è anonima.

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Le critiche della stampa e le  manifestazioni d’opinione non hanno certo la pretesa di risolvere i problemi della città, ma dovrebbero stimolare gli amministratori a fare di più, come è avvenuto a febbraio in occasione dello sgombero degli otto alloggi popolari della palazzina n. 2 di largo Martiri di via Fani. Allora chiedevamo ai nostri lettori di giudicare la gestione della situazione degli alloggi popolari sgomberati da parte dell’amministrazione comunale di Ribera. Dopo tante riunioni ed incontri il Comune ha ottenuto dalla Regione il finanziamento di milioni di euro per la ricostruzione degli edifici a rischio crollo. I risultati della manifestazione d’opinione di allora sono i seguenti:

Come l'amministrazione di Ribera sta gestendo finora la situazione degli alloggi popolari sgomberati?

  • Molto male, perché non si può ordinare lo sgombero delle famiglie senza avere previsto assistenza o sistemazione in alloggi alternativi (73%, 54 Voti)
  • Male, perché non ha previsto le necessarie misure, ad esempio alloggi alternativi dove ospitare temporaneamente le persone (14%, 10 Voti)
  • Bene, pur con qualche comprensibile difficoltà iniziale di gestione dell'emergenza (8%, 6 Voti)
  • Molto Bene, adottando le necessarie misure e garantendo assistenza alle famiglie (5%, 4 Voti)

Totale Votanti: 74

*Questa manifestazione d'opinione non ha alcuna finalità statistica ed è anonima.

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Il risultato complessivo è che i partecipanti alla  manifestazione d’opinione giudicano non proprio in maniera eccellente l’operato di questa amministrazione. Solo per rinfrescare la memoria dei nostri lettori vogliamo ricordare le nostre riflessioni maturate a proposito della gestione politica dell’affaire biomassa. Allora l’amministrazione comunale sembrava pavoneggiarsi dei propri meriti in un comunicato stampa diffuso il 1° di aprile del 2011: “Grazie agli studi da noi commissionati all’Università di Palermo e all’Istituto di Biomedicina e Immunologia molecolare (IBIM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la “valutazione tecnico-ambientale” e la “relazione sull’eventuale impatto sanitario”, abbiamo dimostrato quanto la realizzazione di una Centrale a Biomassa sia incompatibile con la nostra economia, l’agricoltura, il turismo, e quanto possa mettere a rischio la nostra salute”.
Una nostra domanda però era rimasta inevasa: “si potevano risparmiare 17 mila e 500 euro – questa è la cifra minima spesa dal Comune – se qualcuno del mondo politico che allora sapeva dell’iter fosse intervenuto tempestivamente per informarne la cittadinanza ed impedire il rilascio dell’autorizzazione?” Ricordiamo che l’iter amministrativo prevede obbligatoriamente lo strumento della conferenza dei servizi al quale erano stati invitati a partecipare, oltre ai dirigenti regionali coinvolti, anche l’ex Sindaco di Ribera Nino Scaturro. “Quel che è certo – concludevamo nel nostro articolo – è che la politica riberese ha speso oggi 17 mila e 500 euro* per raggiungere un obiettivo che avrebbe potuto raggiungere prima a costo zero, per i cittadini”.
E consideriamo anche le sacrosante ragioni dell’imprenditore al quale prima viene concessa l’autorizzazione e poi revocata.
In casi come questi la politica è un costo più che un reale beneficio per i cittadini.

*Nota sui costi complessivi per le casse comunali per bloccare la costruzione della centrale a biomassa:
– 10 mila euro la “valutazione tecnico-ambientale” commissionata all’Università di Palermo;
– 5 mila euro la “relazione sull’eventuale impatto sanitario” dell’IBIM;
–  2 mila e 500 euro per l’incarico affidato ad un legale di studiare i vari passaggi dell’iter di autorizzazione dell’impianto di contrada Castellana.

 

Davide Cufalo

Davide Cufalo

Direttore responsabile di SicaniaNews. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia, Momenti di vita locale, AgrigentoNotizie, Agrigentoweb e Palermo24h. Visita il suo Blog.

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