“Una destra moderna che sappia controbilanciare il potere della Lega” – è questo in sintesi il messaggio politico dell’on Nello Musimeci lasciato ai presenti, simpatizzanti e non solo, in occasione dell’incontro con i cittadini e la stampa, di ieri sabato pomeriggio, organizzato dal movimento politico de La Destra presso l’Hotel dei Pini di Porto Empedocle. Un incontro incentrato sul tema politiche sociali e progetto di sviluppo per il territorio agrigentino, ma con il quale di fatto il partito La Destra ha voluto rassicurare i presenti sull’esistenza di una base sociale radicata sul territorio. Su quale base sociale può contare il movimento politico, che ha il suo principale esponente a livello nazionale proprio nell’on. Musumeci, collaboratore di spicco del governo di Berlusconi con la carica di sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro? A spiegarlo ai presenti è stato il dirigente nazionale de La Destra Domenico Incardona, dipendente in pensione del Ministero della Giustizia: “Il nostro blocco sociale – ha detto – è innanzi tutto quello del pubblico impiego. Gli impiegati pubblici rappresentano l’Italia vera, dei lavoratori che ogni giorno danno il proprio contributo al funzionamento della macchina amministrativa con stipendi di appena 1300 euro al mese”. “La destra siamo noi – ha precisato – che crediamo nei valori autentici come Dio, la patria e la famiglia”. Più a tema l’intervento di Roberto Gallo, consigliere provinciale de La Destra, che ha introdotto i lavori ed ha parlato anche di prospettive di rilancio del territorio agrigentino: “Bisogna puntare sul binomio turismo e agricoltura, scongiurando l’abolizione dell’Ente Parco archeologico ed incentivando, ad esempio, le coltivazioni dei prodotti di nicchia e biologici. In questa prospettiva, – ha concluso Gallo – i rigassificatori non servono perché non creano occupazione, oltre a preoccupare le comunità interessate”.
L’on. Nello Musumeci ha parlato di integrazione degli immigrati regolari, dei provvedimenti anticrisi del governo Berlusconi ed ha spiegato in cosa consiste il suo lavoro presso il Ministero del Lavoro: “tutelare innanzi tutto chi rischia di perdere il lavoro e le aziende in crisi”. Infatti Musumeci si è impegnato a far destinare alla Sicilia circa 50 milioni di euro per i lavoratori che vanno in Cassa integrazione. “Considerata la crisi globale che investe tutti i Paesi del mondo e la mole del debito pubblico italiano, i tagli alla spesa pubblica sono necessari, ma sulle risorse da destinare alla sicurezza e alla salute pubblica non si può tagliare più del necessario”. Pur mantenendo i valori dell’identità cristiana come perni inamovibili, l’on. Musumeci ha invitato i presenti alla tolleranza nei confronti di persone di altri credi religiosi e si è mostrato favorevole all’integrazione nel nostro tessuto sociale degli immigrati regolari. “Il fenomeno dell’immigrazione va governato nel rispetto delle regole” – ha detto Musumeci. Poi una stoccata alle cultura della sinistra rea, a parer suo, di avere inculcato nei giovani la demonizzazione dei lavori manuali, incoraggiandoli a conseguire una laurea, che, a meno di essere dei geni, non serve a trovare un lavoro. “La formazione è servita in passato per tenere in piedi i carrozzoni elettorali. La scuola oggi non parla più con la bottega. In un mercato del lavoro altamente competitivo, anche con la laurea, o sei bravissimo o resti tagliato fuori” – ha chiosato Musumeci. Di contro, il governo Berlusconi, secondo Musumeci, è intervenuto con varie misure a sostegno delle aziende che assumono giovani, approvando recentemente anche un decreto legge sull’apprendistato in azienda in modo da formare i giovani direttamente sul luogo di lavoro.