Pesanti ed imprevisti risvolti sulla problematica del Ponte crollato: la Procura della Repubblica di Sciacca ha disposto il sequestro dei blocchi in cemento che dovevano essere collocati sull’alveo del fiume Verdura per deviarne il corso (per la terza volta) e consentire all’impresa di realizzare la passerella con tubi ARMCO in sostituzione del ponte crollato. I blocchi sono stati sequestrati al fine di effettuare ulteriori esami di laboratorio.
I sigilli sono scattati a seguito di un sopralluogo effettuato questa mattina dai Carabinieri di Sciacca e Ribera dopo la segnalazione di alcuni cittadini che avrebbero notato alcune anomalie. Pare che all’interno dei blocchi, che dovrebbero essere in calcestruzzo, sia stato osservato dai cittadini materiale diverso dal cemento. Dalle foto pubblicate sul web, scattate ieri pomeriggio intorno alle ore 16, si nota in un blocco in particolare un ampio varco al cui interno c’è di tutto tranne che cemento e ferro. Dalle foto sembra spazzatura pressata all’interno dei blocchi.
Attendiamo gli sviluppi dell’indagine della Procura della Repubblica di Sciacca.
Intanto non possiamo però astenerci dal muovere alcune critiche; come sottacere infatti l’approssimazione con la quale finora è stata gestita l’emergenza del ponte sul fiume Verdura parzialmente crollato, perché di emergenza si tratta?
Dei tre tentativi di deviare l’alveo del fiume Verdura per consentire l’inizio dei lavori di ripristino del ponte, due di questi si sono rivelati infruttuosi. Il fiume, specie in inverno, ha facilmente ragione di argini in terra artificiali, ma questo aspetto si poteva facilmente prevedere.
Il terzo tentativo, ancora in corso, ha richiesto l’utilizzo di blocchi di cemento da collocare sull’alveo. Se i blocchi di cemento non sono idonei o a norma, andranno sostituiti con altri. E il tempo passa, inesorabile: 47 giorni sono passati dal crollo parziale del ponte del 2 febbraio scorso.
37 giorni dai primi interventi realizzati per consentire l’inizio dei lavori.
Altra domanda: da quali tecnici e come sono state effettuate le prove di carico sulla corsia rimasta intatta del viadotto Verdura, su struttura in calcestruzzo? Con gli stessi blocchi di cemento?
Si consentirà comunque in settimana, o anche la prossima, l’apertura parziale di una corsia a senso unico alternato sul ponte di Verdura? Se sì, con quali garanzie di sicurezza?
A queste domande dovrà rispondere l’ANAS, anche con un comunicato ufficiale, poiché all’ANAS è stato affidato il compito di risolvere nel più breve tempo possibile il problema del ponte crollato e di ripristinare la viabilità, in quanto la situazione, venutasi a creare con il crollo parziale del Ponte, non si è ritenuto abbia le caratteristiche dello stato di emergenza.
Ma siamo sicuri, anche alla luce delle ultime novità, che non di emergenza si tratta?
Ad esempio, il comitato “No ponte no voto” ha chiesto al Prefetto di valutare di procedere senza indugio ad un’immediata dichiarazione di stato di emergenza che consenta l’immediata posa di un ponte Bailey a valle rispetto al ponte attualmente inutilizzabile.
“Il comitato – scrive l’avv. Serafino Mazzotta in una nota – invita gli amministratori tutti ed il consiglio comunale di Ribera ad azioni comuni per l’intera popolazione, poiché i fatti gravissimi di queste ultime impongono unità d’intenti per il raggiungimento del fine comune”.
Mazzotta auspica che i consiglieri comunali di Ribera, a cui era stato rivolto l’invito tramite il presidente del consiglio comunale, a partecipare alla manifestazione di domenica scorsa, accolga con favore questo ulteriore passo. Il comitato chiederà alle organizzazioni sindacali di categoria di partecipare all’assemblea prevista per domani sera, quale espressione della comunità riberese.
Fonte foto blocchi in cemento: Grandangoloagrigento.it