Stasera il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi anche sulla scelta di destinare circa 500 mila euro derivanti dalla vendita dei 34 lotti (ex 51) per ripianare parte dei debiti pregressi del Comune di Ribera. Ieri, al termine della discussione sul punto “Richiesta spazi finanziari in deroga al patto di stabilità. Richiesta anticipazione alla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.” non è stato possibile votare il punto, perché alcuni consiglieri presenti hanno lasciato l’aula consiliare facendo decadere il numero legale.
Nel fuori onda il Sindaco Carmelo Pace ed alcuni componenti della Giunta facevano opera di proselitismo: ci è sembrata di cogliere l’intenzione, pur legittima, da parte della Giunta Pace di convincere alcuni consiglieri ad approvare il punto.
Il Sindaco Pace ha ad esempio proposto, durante la sospensione dei lavori del Consiglio, di fare votare il punto, anche “a voto segreto” – è stata la sua proposta, non si sa se detta scherzosamente o con serio piglio.
I consiglieri cioè dovrebbero votare il punto sulla richiesta di deroga al patto di stabilità a scrutinio segreto, in modo da non far sapere ai cittadini chi ha votato contro e chi ha votato a favore.
Giustamente il consigliere Giuseppina Spataro non era d’accordo alla segretezza del voto ed aveva già chiesto al Sindaco, durante il dibattito, perché mai questa decisione dovrebbe prenderla il Consiglio comunale e non la Giunta o il Sindaco che ne hanno la competenza, secondo il suo punto di vista.
Il Sindaco Carmelo Pace ha chiarito che è giusto che, su una questione riguardante il bilancio, ad esprimersi debba essere l’organo preposto, cioè il Consiglio comunale.
L’utilizzo di parte dei proventi della vendita degli ex 51 lotti sono da considerare, secondo la tesi argomentativa del dirigente degli Uffici Finanziari del Comune di Ribera, dott. Raffaele Gallo, spesa per investimenti, in base all’equazione: espropri realizzati dal Comune uguale investimenti. Cadrebbe in tal modo l’ipotesi di illegittimità dell’atto (per non parlare di più gravi ipotesi di reato) proposto al Consiglio, che era stata ventilata dal consigliere comunale Fofò Catanzaro.
Si sarebbero materializzate, nel corso dell’amministrazione Pace, le sentenze con richiesta di indennizzo per espropri realizzati dal Comune di Ribera almeno dieci anni fa. Gli espropri sarebbero dunque investimenti. La volontà politica del Consiglio comunale è sovrana in questo, stasera sapremo se il Consiglio, condividendo questa tesi, tradirà o meno la volontà politica precedentemente espressa dallo stesso organo, con dei vincoli sulla destinazione di queste somme per investimenti o spese di pubblica utilità.
Quel che si è capito ieri sera è:
il Comune di Ribera ha contratto dei debiti, negli anni prima dell’amministrazione Pace, e deve, da buon amministratore, onorarli, sfruttando una normativa che consente, entro il 29 aprile, di chiedere un prestito e la deroga al patto di stabilità.
L’argomentazione è più semplice di quello che si pensi: il Comune di Ribera, durante l’amministrazione Pace, non ha contratto alcun debito e non ha lievitato in alcun modo le spese per parte corrente per il personale del Comune di Ribera. O per organizzare eventi o quantomeno retribuire gli straordinari al personale del corpo di polizia municipale o agli operatori Sogeir per tenere pulito il lungomare anche a settembre, in occasione di grandi eventi.
Comunque il Comune non ha altri debiti oltre a quelli derivanti dagli espropri, ha sempre pagato quanto dovuto. Magari dovrebbe esigere, visto che paga il servizio, più puntualità nel servizio della raccolta differenziata, che talvolta ha lasciato a desiderare. O chiedere conto e ragione di tariffe idriche esose ed errate alla Girgenti Acque, come già hanno fatto i comuni di Favara, Naro e Montallegro.
Gli amministratori di Ribera non sono stati così attenti e solerti e non hanno sottoscritto l’esposto che la Camera del lavoro di Sciacca ha presentato alla Procura della Repubblica di Sciacca, all’autorità per l’energia ed all’antitrust, contro Girgenti Acque. Probabilmente non ne sono venuti a conoscenza.
Nell’esposto si chiede all’autorità di vigilanza se il gestore del servizio idrico ha assunto comportamenti adeguati a chi gestisce “beni pubblici essenziali costituzionalmente tutelati”. Molti cittadini riberesi lamentano ad esempio fatturazioni errate ed esose, mancata risposta ai reclami, sospensione di alcune utenze dalla rete idrica, retroattività delle nuove tariffe.
E a Ribera che fanno?
Semplice, a Ribera si rimanda la discussione in Consiglio di questi problemi più sentiti dai cittadini, mentre si decide di affrontare con solerzia il punto relativo a sottili artifici finanziari, pur legittimi, da far discutere ed approvare in Consiglio. Ad alcuni consiglieri comunali, non tutti però, chiedete di leggere relazioni di commissioni varie o di ripetere la lezioncina imparata a memoria, ma non chiedete di pensare come penserebbe il cittadino medio riberese.
Riproponiamo qui il nostro sondaggio (rectius manifestazione d’opinione):
Come vorresti fosse impiegata la somma di circa 2 milioni di euro ricavata dalla vendita dei 34 lotti (ex 51 lotti)?
- Rifacimento delle strade cittadine (28%, 68 Voti)
- Porticciolo turistico a Seccagrande (16%, 40 Voti)
- Costruzione Piscina comunale (16%, 39 Voti)
- Creazione di nuovi posti di lavoro (15%, 38 Voti)
- Sistemazione dell’ex macello Comunale per diverse finalità: turistiche, commerciali, etc. (8%, 19 Voti)
- Completamento del Teatro comunale (7%, 17 Voti)
- Ristrutturazione delle “Case popolari”, cioè le palazzine di competenza dell’Istituto Autonomo Case Popolari (5%, 13 Voti)
- Mercatino del contadino o centro sportivo polivalente nell'area del vecchio mercato ortofrutticolo (4%, 9 Voti)
- In parte per ripianare i debiti contratti dal Comune, anche a causa degli espropri a suo tempo effettuati (2%, 4 Voti)
Totale Votanti: 186
*Questa manifestazione d'opinione non ha alcuna finalità statistica ed è anonima.