Civiltà e diritti dei disabili. Inciviltà e atti vandalici. Sono le due contraddizioni di questa terra. Mentre apprendiamo la lieta notizia che domenica 12 luglio alle ore 10:30 verrà riaperta a Seccagrande l’Oasi di Giusy, ovvero la spiaggetta ad uso gratuito per le persone disabili, di contro ci raggiunge la notizia spiacevole: durante la notte, ignoti hanno rotto uno dei due lucchetti del box in legno annesso all’area attrezzata nel tentativo, non andato a buon fine, di penetrarvi.
Dal lato civiltà, gli organizzatori assicurano che comunque il progetto Oasi di Giusy, promosso dall’associazione Il Sogno di Giusy e realizzato grazie al contributo del Rotary Club Ribera, andrà avanti nonostante tutto, offrendo una postazione da spiaggia con relativi servizi messi a disposizione gratuitamente per le persone con grave disabilità.
La spiaggetta Oasi di Giusy sarà aperta tutti i giorni da luglio a settembre, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00, presso la località balneare di Seccagrande di Ribera, zona lungomare, all’altezza della spiaggia comunemente nota come la “lingua di sabbia”. Sono messi a disposizione degli utenti due sedie job, passatoia in pvc, due ombrelloni, un box in legno. La fruizione dell’infrastruttura è aperta a tutte le persone disabili ed è libera: non è previsto tesseramento e/o iscrizione, se non la registrazione conoscitiva a scopo di sicurezza.
Inoltre, specificano gli organizzatori, la persona disabile che vuole usufruire della struttura deve essere seguita da un accompagnatore. Il servizio viene garantito dai volontari dell’associazione Il Sogno di Giusy, che anche quest’anno verranno affiancati dai soggetti che devono svolgere lavori di pubblica utilità messi a disposizione dall’U.E.P.E. di Agrigento.
La postazione favorisce l’autonomia e la partecipazione dei disabili alla vita sociale, nonché alle esperienze collegate al mare ed alla balneazione. Sempre che nel frattempo non intervenga ad impedire tutto ciò l’assurda espressione della stupidità umana, l’inciviltà di quei pochi soggetti ostili alle comuni regole della ragione e del vivere civile.
