Aumento tariffe idriche, Pace recita a Vassallo il mea non culpa (haud mea culpa)

Su alcune vicende, quali ad esempio la gestione del servizio idrico da parte di Girgenti Acque, il consigliere comunale Benedetto Vassallo si sbaglia. A sostenere ciò è il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, in uno dei suoi comunicati.

Pace“Il piano tariffario relativo al servizio idrico – spiega il Sindaco Pace – è stato approvato nel 2007, quando io non ero ancora sindaco e quando i sindaci dell’epoca hanno deciso di affidare a privati la gestione del servizio idrico, ed è stato applicato dall’Assemblea dei Sindaci, che è l’organo al quale spetta approvarlo. Ma l’ente che si è aggiudicato la gara non lo ha applicato, perché successivamente servivano altre ratifiche dell’Assemblea dei Sindaci”.
“Nel 2009 – aggiunge ancora il Sindaco – quando io non ero ancora sindaco, alcuni comuni hanno consegnato le reti idriche ai relativi gestori, compreso il Comune di Ribera che lo ha consegnato alla Girgenti Acque. Successivamente la stessa Girgenti Acque e anche la Regione, e qualcuno omette di dirlo, hanno diffidato il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea dei Sindaci per il piano tariffario che doveva essere applicato già a partire dal 2007”.
“Successivamente, il Consiglio di Amministrazione di cui io facevo parte – sostiene Pace – demanda semplicemente alla valutazione dell’organo competente per l’approvazione del piano tariffario, all’Assemblea dei Sindaci. Proprio perché l’organo competente non è il Consiglio di Amministrazione. All’Assemblea dei Sindaci il Comune di Ribera ha partecipato con l’assessore Tramuta, ma non è stato raggiunto il numero legale, per l’assenza di altri comuni. Quindi l’Assemblea, non raggiungendo il numero legale, è stata commissariata da un commissario nominato dalla Regione, il quale ha provveduto ad approvare le tariffe”.

“Di tutta questa situazione  il consigliere Vassallo era a conoscenza già da tempo, perché faceva parte della mia maggioranza, quindi non vedo dove sia lo scoop, perché si tratta di situazioni che si sono da sempre conosciute. Invece è strano e non ci si spiega, considerato che alcuni sono vicini ai massimi vertici regionali, il perché non si prodigano per far equiparare tutti e 43 i comuni e a far tornare l’acqua pubblica. Perché vorrei ricordare che dopo che 16 comuni, con il benestare del presidente Crocetta, sono fuoriusciti dalla gestione del servizio idrico da parte dell’Ato, il costo del servizio stesso si è suddiviso su 27 comuni e che tutto questo probabilmente ha portato ad un innalzamento del costo del servizio”.
“Considerato ancora – aggiunge ancora il Sindaco – che il Commissario dell’Ato che sostituisce tutti i sindaci e che è stato nominato dalla Regione, potrebbe immediatamente rivedere il piano tariffario senza l’alibi della mancanza del numero legale, considerato che se è vero, come è vero, che queste tariffe non sono sostenibili dai cittadini, consiglio ad alcuni, anziché arrampicarsi sugli specchi, di intervenire direttamente, o presso il Commissario o presso chi lo ha nominato”.
“Sarebbe il caso – suggerisce il Sindaco – che vista la vicinanza di alcuni con il Governo regionale, si diano da fare e si adoperino per rendere un servizio alla cittadinanza e non per fomentare la gente contro istituzioni che, in tutta questa vicenda, non hanno alcuna responsabilità”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.