Non è la giunta nuova, ma “l’aggiunta” come sarcasticamente commenta un autorevole esponente della politica regionale una volta appresa la notizia.
La notizia è una non notizia, come la giunta è l’aggiunta, a cosa? Ci chiediamo perplessi.
Quel che sappiamo di certo è che la notizia del rimpasto, o della Giunta ter, era stata già data in pasto alla stampa venerdì scorso attraverso un comunicato stampa.
Per il capo dell’amministrazione la comunicazione viene prima di tutto. Il Sindaco ne va fiero ed orgoglioso quando comunica qualcosa, in un’ottica di trasparenza, anche se probabilmente non sa che il comunicato stampa diffuso da un Ente pubblico appartiene al mondo dell’informazione e non della propaganda politica.
Trasparente e leale, bisogna riconoscerlo, è stata la scelta del Sindaco di convocare quasi tutti i partiti, tranne gli esponenti del Megafono, per trovare con loro una linea di compromesso o uno scambio politico: una poltrona in cambio del sostegno politico ad un’azione amministrativa illuminata dalla luce dei partiti.
Infatti, i neo assessori nominati oggi dal Sindaco (con determinazione sindacale n. 28) sono ognuno espressione di un partito e di un big della politica locale:
Tommaso Pedalino, del gruppo dei consiglieri comunali di Articolo 4 dell’on. Totò Cascio,
Giuseppina Spataro per il gruppo dei consiglieri di Cantiere Popolare vicini all’on. Giuseppe Ruvolo, ed Amabile Bonafede che, seppure esponente della società civile, è stato comunque indicato dai tre consiglieri del gruppo misto Armenio, Russo e Mulè; questi ultimi con Grande Sud di Micciché.
Escono ufficialmente dall’esecutivo i tre assessori in carica Antonio Sgrò, Silvana Vassallo e Baldassare Tramuta. L’unico assessore della precedente giunta a restare in carica è Davide Caico, in rappresentanza dell’Udc con i quattro consiglieri vicini a Mariano Ragusa.
La decisione del Sindaco di affidarsi ai partiti politici nella scelta della nuova Giunta arriva a circa un anno e mezzo dalla fine della legislatura amministrativa.
La nuova geografia politica del consiglio comunale di Ribera è adesso la seguente:
– i quattro consiglieri dell’Udc Nicolò Inglese, Alessandro Dinghile, Antonino Oliveri e Paolo Vacante. Penserete voi: ma questi ultimi tre consiglieri non erano partiti con l’Mpa? Sì, ma adesso si sono spostati a centro;
– un fedelissimo del Mpa, il prof. Peppino Brisciana;
– Carmelo Territo con Voce Siciliana dell’on. Michele Cimino;
– Antonino Firetto, unico del Pdl;
– i quattro consiglieri di Articolo 4: Tommaso Pedalino, nel duplice ruolo di assessore e consigliere, Rino Messina, Giuseppe Tortorici e Giovanni Di Caro;
– il gruppo misto di Leonardo Mulè, Antonino Armenio e Vincenzo Russo, con Grande Sud di Micciché;
– Paolo Caternicchia, che subentrerebbe al posto di Giuseppina Spataro, Emanuele Triolo e Gioacchino Turano vicini alla collocazione partitica dell’on. Giuseppe Ruvolo;
– Benedetto Vassallo del Megafono;
– Liborio D’Anna e Fofò Catanzaro, indipendenti di area di centro sinistra, vicini alle posizioni dell’on. Nuccio Cusumano.
Nel caso in cui Tommaso Pedalino, una volta nominato assessore, decidesse di dimettersi dalla carica di consigliere comunale, subentrerebbe Tommaso Noto, primo dei non eletti nella lista Ribera di centro. Anche lui però dovrà scegliere una collocazione partitica nel nuovo scenario politico determinatosi oggi rispetto alle amministrative del 2010.